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Caro bollette, il grido d'allarme (e le richieste) degli ippodromi

14 settembre 2022 - 12:29

Coordinamento ippodromi e Gruppo ippodromi associati illustrano la situazione degli impianti ippici italiani alla luce del 'caro bollette' e chiedono aiuti a Mipaaf e Governo.

Scritto da Francesca Mancosu
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La Commissione europea si prepara a varare il pacchetto di misure mirate a respingere i rincari dell'energia in vista del prossimo inverno. Il piano verrà presentato oggi, 14 settembre, a Strasburgo e verrà poi discusso dal Consiglio Energia straordinario convocato per il 30 settembre, a Bruxelles.

In attesa di ulteriori notizie e di decisioni concrete, però la situazione si fa di giorno in giorno più complicata, se non drammatica per tante aziende ed attività, anche nel nostro Paese.

 

Abbiamo scritto già più volte degli effetti del “caro bollette” per il settore del gioco – dagli esercenti ai produttori, ai gestori delle sale bingo – e oggi spostiamo il nostro focus sugli ippodromi, altrettanto penalizzati, anche dall'aumento del costo delle materie prime oltre che dei consumi energetici.

 

A fornire un quadro generale a questo proposito sono Elio Pautasso, portavoce del Gruppo ippodromi associati, e Attilio D'Alesio, presidente di Coordinamento ippodromi, al quale fanno riferimento alcune delle maggiori società di corse italiane.

 

“La situazione? È molto preoccupante: non solo per il rincaro delle bollette, specie dell'energia elettrica, che al momento vede aumenti del 300-350 percento”, esordisce Pautasso. “Una cifra 'importante' soprattutto per chi ha i cavalli in allenamento. Quanto all'ippodromo romano di Capannelle, per fare un esempio, in un bilancio da 6 milioni di euro ricavi all'anno prima venivano spesi 450mila euro per l'energia; a settembre siamo già a quasi a 900mila. È insostenibile”.

 

Al costo maggiorato dell'energia, come se non bastasse, si aggiunge anche quello delle materie prime. Sempre per fare qualche esempio di sostanza, “è raddoppiato anche il prezzo della carta per i programmi delle corse - e se non si paga in anticipo le aziende non la mandano -, sono cresciuti il prezzo della sabbia per la pista, dei materiali per la manutenzione elettrica, con percentuali fra il 10 e il 20, a seconda dei casi. Come Gruppo ippodromi associati abbiamo già informato il ministero delle Politiche agricole ai primi di luglio, a fine luglio e ora a settembre, ma non c'è stato alcun riscontro; fatto prevedibile vista la campagna elettorale in corso, e crediamo che comunque non possa intervenire direttamente.  Questi rincari riguardano tutti, e speriamo che gli aiuti governativi non si riducano a crediti di imposta, che sono pochissima cosa, un po' come accaduto ai tempi della pandemia”.

 

Sulla stessa linea le esternazioni di D'Alesio: “Il gravissimo aumento dei costi dell'energia, del gas, delle materie prime, dei carburanti etc etc sta' mettendo in ginocchio anche l'ippica nazionale: ippodromi ed operatori tutti. In questi primi mesi dell'anno le bollette arrivate alle società di corse sono addirittura il quintuplo di quelle del 2021. Questo ovviamente vale per tutte le aziende commerciali ed artigianali, molte delle quali stanno addirittura chiedendo l'attività e ci auguriamo che il Governo assuma le iniziative per risolvere urgentemente questi problemi e che il decreto Aiuti bis approvato sia il primo passo per risolvere questa gravissima situazione. Per quanto riguarda il nostro settore: come Coordinamento ippodromi avevamo già mandato mesi fa varie lettere ai vertici ministeriali per richiedere un incontro per cercare di risolvere questo problema, ma purtroppo non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Ci auguriamo quindi che il prossimo ministro affronti anche questo problema che può essere risolto sia prevedendo finanziamenti aggiuntivi alle sovvenzioni in essere ma anche anticipando l'orario di inizio delle corse senza dover utilizzare gli impianti di illuminazione".

 

D'Alesio quindi puntualizza: "Questo è solo uno dei tanti gravi problemi che stiamo attraversando e che si va ad aggiungere al fatto che ancora non conosciamo lo stanziamento ed il contratto degli ippodromi per il 2023. Stiamo quindi organizzando una riunione con tutti gli ippodromi nazionali per tentare di condividere una proposta da presentare unitariamente al ministero ed avviare finalmente un percorso per salvare e rilanciare la nostra ippica. Gli ippodromi associati al Coordinamento hanno già preparato e condiviso i punti da presentare al ministero, che ci auguriamo siano condivisi da tutti gli ippodromi nazionali”.

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