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Consulta ippica: svelati i primi candidati, il Ciga gongola e ventila blocco delle corse dal 2024

25 ottobre 2023 - 11:56

Ecco i primi nomi dei candidati alla Consulta nazionale ippica: 10 per gli ippodromi e uno per i guidatori del trotto. Il Comitato ippico allenatori e guidatori commenta e ipotizza blocco delle corse dal 1° gennaio 2024 se non riprende il dialogo con il Masaf.

Scritto da Fm
© Tumisu / Pixabay

© Tumisu / Pixabay

Complici i gruppi social dedicati alla filiera, emergono i primi dettagli sulle candidature per la Consulta nazionale dell'ippica, per la quale si vota da oggi, 25 ottobre, fino al 6 novembre 2023.

A fare la parte del leone, almeno come numero di candidature, sono gli ippodromi, dove gli aspiranti membri sono dieci, per quattro posti disponibili.

Si tratta di: Alessandro Arletti (ippodromo Modena), Alessandro Beccu (ippodromo Chilivani), Guido Borghi (ippodromo Varese), Pier Luigi D'Angelo (ippodromo Agnano), Francesca Maglione (ippodromo Castelluccio dei Sauri), Carlo Meli (ippodromo Firenze), Guido Melzi d'Eril (ippodromo Torino), Paolo Mori (ippodromo Civitanova Marche), Elio Pautasso (ippodromo Roma), Silvio Toriello (ippodromo Livorno).

 

Agli antipodi c'è la categoria guidatori del trotto, dove l'unico candidato è Roberto Faticoni.

Per gli allenatori del trotto sono in lizza Alessandro Gocciadoro, Alessandro Raspante e Vincenzo Castiglia, mentre per gli allevatori del trotto ci sono Roberto Toniatti e Aimone Bisacchi, tutti e due del Consiglio dell'Anact - Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore.

Per la categoria “Titolari colori trotto” ci sono Sara Bruni, Anna Carelli, Guglielmo Micciché, Sinead Sernicoli.

 

Pochi ma buoni?

In attesa di sapere come si completerà il quadro, e cosa faranno i rappresentanti del galoppo, dopo che l'Ang ha criticato l'istituzione della Consulta, come “possibile elemento di ulteriore frammentazione del processo decisionale”, GiocoNews.it ha raccolto il punto di vista di Giovanni Sibilio,  portavoce del Ciga - Comitato ippico allenatori e guidatori, che vanta il maggior numero di soci per la categoria.

“Guardando ai numeri, e considerando il decreto per l'istituzione della Consulta prevede un massimo di 10 candidati per ogni categoria, direi che è evidente il fallimento di questa operazione, priva di senso e di appeal per gli operatori.

Noi come Ciga siamo assolutamente soddisfatti: abbiamo detto che non ci saremmo candidati, e fra i guidatori c'è una sola candidatura fra 500 professionisti, già questo dice tutto; come allenatori ce ne sono solo tre, considerando i dati che ci riguardano da vicino.

Ampliando la prospettiva con una disamina sulle candidature 'trasversali', vediamo il medesimo blocco di potere che ha rappresentato l'ippica negli ultimi anni cercare ancora spazio in un organismo inutile che a nulla servirà per rilancio del settore. Ci sono sempre le stesse persone: candidati che hanno cavalli in comproprietà, allevatori nella categoria dei gentlemen, titolari di ippodromi candidati fra i proprietari e intere famiglie candidate”, rimarca Sibilio.

Il portavoce del Ciga quindi domanda e si domanda: “Qualcuno al ministero dell'Agricoltura ha verificato tutto questo?”, e poi ricorda: “Abbiamo evidenziato al Masaf una serie di punti da attuare per il rilancio dell'ippica e fissato la deadline del 1° gennaio 2024. Se entro quella data non verremo presi in considerazione bloccheremo le corse non dando i partenti; lo possiamo fare, visto che in pista ci andiamo noi, allenatori e guidatori, e non dipendiamo da nessuno. Proprio le candidature del blocco di potere che ha rappresentato l'ippica fino ad oggi aumentano la nostra voglia di modificare il sistema.

Chi ha rappresentato l'ippica finora non l'ha fatto nel migliore dei modi e certamente non lo potrà fare adesso, la politica ne deve prendere atto.

Le candidature fanno capire come è sbilanciata la filiera dell'ippica, visto il ruolo che hanno le società che gestiscono gli ippodromi, le quali dovrebbero occuparsi solo della struttura dove si tengono le corse e mantenerne la dignità, e invece occupano spazi che non competono loro”.

 

Ovviamente, aspettiamo di ricevere altri commenti a riguardo, per offrire il maggior numero possibile di punti di vista sull'istituzione della Consulta e le sue conseguenze.

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