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Collegato agricolo, sì finale al Ddl e alla riforma dell'ippica

06 luglio 2016 - 16:24

Approvato definitivamente il Collegato agricolo e le norme sul rilancio e la riforma dell'ippica.

Scritto da Anna Maria Rengo
Collegato agricolo, sì finale al Ddl e alla riforma dell'ippica

Con 140 voti favorevoli e 99 astenuti, l'Assemblea di Palazzo Madama ha approvato definitivamente il ddl n. 1328-B, in materia di semplificazione del settore agricolo. Come noto, all'articolo 15, è prevista la riforma e il rilancio del settore ippico.

In estrema sintesi, la legge conferisce delega al governo di redigere un decreto legislativo che preveda l'istituzione di un organismo sottoposto alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, cui demandare competenze in materia di ippica, al fine di rilanciare il settore e il riordino delle competenze ministeriali in materia di ippica.

IL COMMENTO DEL MIPAAF - “Il collegato agricolo è un provvedimento fondamentale – dichiara il ministro Maurizio Martina – che arriva alla fine di un lungo e approfondito lavoro in Parlamento. Come Governo raccogliamo la sfida di innovare e sviluppare un settore cardine per l’economia italiana".

“Con questo provvedimento - sottolinea il vice ministro Andrea Olivero - si apre una nuova fase di riforme tese a portare a termine quanto il Parlamento ha delegato al Governo per dare slancio alla nostra agricoltura e competitività all'agroalimentare attraverso interventi in settori mirati, come la forestazione, il biologico e iniziative tese a favorire il ricambio generazionale. È l’occasione per indicare il nuovo modello agricolo italiano fatto di qualità, innovazione e sostenibilità.”

“Semplificazione ed innovazione sono presupposti indispensabili per la competitività delle imprese agricole – aggiunge il sottosegretario Giuseppe Castiglione - unitamente ad una nuova gestione dei controlli per garantire efficienza e trasparenza dei processi produttivi e dei contributi europei e nazionali erogati.”
GLI OPERATORI - Soddisfazione da parte degli operatori ippici e delle loro associazioni.  “Il presidente Formigoni – afferma il presidente del Coordinamento Ippodromi, Attilio D'Alesio - nella sua relazione ha messo in evidenza le grandi  novità, riguardanti l'ippica, contenute nel testo presentato ieri 5 luglio al Senato e ci sembra opportuno evidenziarne le principali: la permanenza degli attuali livello di gettito da destinare al finanziamento della filiera; l'individuazione di un Organismo dove sia garantita nella struttura organizzativa la rappresentanza delle diverse categorie del settore; garanzia di indipendenza, onorabilità, assenza di conflitto di interessi,incompatibilità di incarichi politici e sindacali dei componenti; la partecipazione in detto Organismo, per i primi cinque anni, dei due Ministeri: Mipaaf e Mef. Ci sembra che siano stati fatti alcuni passi in avanti nuovi e molto importanti”.
“Ci siamo. Adesso – aggiunge Roberto Faticoni, del Siag - è ora di rimboccarsi le maniche, riunire tutte le componenti del settore per far sì che il lavoro del Parlamento sulla riforma dell'ippica non vada buttato al vento per i soliti giochi di potere accelerando cosi il lavoro del governo”.

 IL DETTAGLIO DELLE NORME - L'articolo 15, così come modificato dai lavori della Camera, cambia in parte l'oggetto della delega conferita al Governo, riguardante il riordino (e non più anche la riduzione) di enti, società e agenzie vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il riordino dell'assistenza tecnica agli allevatori, cui è stata aggiunto il riassetto di finanziamento e gestione del settore ippico nazionale.

Quanto ai criteri della delega per il riordino degli enti, il comma 2 ne modifica alcuni, tra i quali, alla lettera a), è individuata la revisione delle competenze e il riordino anche a seguito dell'attuazione della disciplina introdotta in generale per la pubblica amministrazione, con modalità di chiamata pubblica atte a garantire indipendenza, onorabilità, assenza di conflitti di interessi, incompatibilità di cariche politiche e sindacali dei componenti".
Il comma 3 dell'attuale testo, è del tutto nuovo e direttamente correlato alla nuova delega in merito al riassetto del settore ippico nazionale, di cui la disposizione in esame contiene i criteri direttivi, elencati dalle singole lettere.
La lettera a) dispone il riordino delle competenze ministeriali in materia di ippica, incluse quelle riguardanti i diritti televisivi relativi alle corse, la disciplina delle scommesse, la permanenza degli attuali livelli di gettito da destinare al finanziamento della filiera, la riduzione delle aliquote da destinare all'erario a fronte di un eventuale aumento della raccolta delle scommesse.
La lettera b) prevede l'individuazione di un organismo cui demandare le funzioni di organizzazione degli eventi ippici e di rendicontazione e ripartizione delle risorse provenienti dalle scommesse e dai finanziamenti statali, oggetto rispettivamente delle lettere d) ed e), garantendo una rappresentanza delle diverse categorie degli operatori del settore nella struttura organizzativa.
La lettera e) stabilisce, per detto organismo, una qualificata partecipazione, per i primi cinque anni, di rappresentanti dei Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'economia e delle finanze negli organi gestionali e un successivo apposito organo di vigilanza sulla gestione dello stesso.
I criteri direttivi della delega concernente il riordino dell'assistenza tecnica agli allevatori e la disciplina della riproduzione animale, oggetto dell'attuale comma 4, sono stati modificati sia con la soppressione della funzione di tenuta del libro genealogico delle razze equine sportive alle relative associazioni di allevatori, sia con la modifica, nell'attuale lettera f), riguardante la possibilità di integrare il finanziamento statale finalizzato alle attività gestionali dei libri genealogici mediante fonti di autofinanziamento delle organizzazioni riconosciute. È inoltre stata introdotta una lettera g), che prevede l'accessibilità dei dati necessari per la prestazione dei servizi di consulenza aziendale da parte degli organismi riconosciuti, pubblici o privati.

 

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