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Ippodromo Livorno, dal consiglio comunale sì alla proposta di partenariato pubblico privato

11 aprile 2024 - 12:14

Il consiglio comunale di Livorno approva la proposta di partenariato pubblico privato relativa alla concessione della gestione dell'Ippodromo Federico Caprilli. Ora si aspetta il bando.

Scritto da Fm
© Comune di Livorno - Sito web ufficiale

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C'è il sì - con 17 voti favorevoli, 7 contrari e un astenuto – del consiglio comunale di Livorno alla proposta di deliberazione della Giunta: “Proposta di partenariato pubblico privato relativa alla concessione della gestione dell'Ippodromo di Livorno denominato 'Federico Caprilli' - Inserimento del progetto negli strumenti di  programmazione dell’Ente”, all'esame nella seduta di oggi, 11 aprile.

 

La proposta di gestione dell'ippodromo Caprilli presentata da Sistema cavallo, che prevede un investimento da 7 milioni e 20 anni di durata, è propedeutica alla pubblicazione del bando, al quale ovviamente possono partecipare tutti i soggetti interessati.

 

Nel dibattito che ha proceduto la votazione finale ci sono stati molti interventi.

Per l'amministrazione comunale innanzitutto quello del sindaco uscente, Luca Salvetti, che ha ribadito l'impegno del suo Esecutivo per dare nuova vita all'ippodromo Caprilli dopo tanti anni di incuria e abbandono: “È stata una delle ferite più grosse della città, una parte completamente cancellata per tanto tempo, di cui le precedenti giunte non si sono occupate. Noi abbiamo pensato di recuperare la struttura, di rifunzionalizzarla, di riaprirla ai cittadini, di investire. La gestione di Sistema cavallo è partita da zero e ha fatto sì che l'impianto tornasse nel sistema degli ippodromi nazionali con contributi ministeriali di un milione di euro, passando dalle quattro corse disputate nel primo anno alle oltre 25 del terzo. Secondo me la proposta di Sistema cavallo è buona, quindi la applichiamo all'interno del partenariato pubblico privato. Poi, certo, anche io mi auguro che arrivi lo sceicco dell'Oman con la proposta di investire 35 milioni di euro sul Caprilli; ma se non arriva abbia comunque un riferimento per la struttura, che altrimenti tornerebbe ad essere un desolato luogo di abbandono come era quando ho iniziato a fare il sindaco”.

 

Poi una precisazione: “Per adottare il partenariato pubblico privato siamo partiti dalla legge n° 38 del 2021 che lo indicava come strumento ideale per il recupero degli impianti sportivi e invitava tutte le amministrazioni a prenderlo in considerazione. Una legge impostata dal Governo Conte e poi approvata dopo 20 giorni dal Governo Draghi”.

 

Viola Ferroni, assessora al Bilancio del Comune di Livorno, sottolinea la necessità di un “investimento strutturale per l'impianto e di una gestione che abbia continuità e garantisca lunga vita all'ippodromo.

Da qui l'idea di puntare sul partenariato pubblico privato, che può essere posto come base per la gara pubblica per individuare la migliore offerta, che contempli un periodo di gestione sufficientemente lungo e garantisca al Comune - attraverso un piano economico di fattibilità - che tale investimento possa essere portato a temine”.

In sintesi, ricorda Ferroni, oltre a una concessione di 20 anni, è previsto “un canone di 40mila euro nei primi 5 anni, che raddoppia dal sesto anno in poi.

È un'operazione che potrà essere migliorata in sede di gara: verrà aperta una procedura con cui l'offerta dal punto di vista tecnico ed economico potrà essere migliorata da eventuali altri soggetti che si presenteranno”.

 

IL DIBATTITO – Nel corso della discussione in Aula che ha preceduto la votazione finale, i vari consiglieri presenti hanno esposto i propri punti di vista sia sulla proposta sul partenariato pubblico privato sia sul futuro dell'ippodromo in sé.

Ad esempio la consigliera del Movimento cinque stelle Lucia Grassi non contesta solo l'affidamento della gestione dell'impianto a un privato ma anche la scelta dell'amministrazione comunale di investire fondi per riaprirlo, a suo tempo, poiché, alla fine, “non ha avuto un gran successo e ha una bigliettazione sempre ridotta”.

 

Il consigliere Gianluca Di Liberti del Gruppo misto ritiene che nel partenariato “dovrebbero esserci delle condizioni di tutela” e punta il dito contro l'apertura di un'agenzia di scommesse prevista nel progetto di Sistema cavallo, ricordando che al tempo con la Lega era stato proposto di “rifunzionalizzare tutti gli spazi, con una scuola di equitazione, aree per le scuole e la formazione, corsi di pet therapy”.

 

Critica sull'apertura di un'agenzia di scommesse anche Valentina Barale (Buongiorno Livorno):”Una città 'di sinistra' non può promuovere il gioco con vincita in denaro, così fa il male dei cittadini. Inoltre, crediamo che delegare a un soggetto privare la gestione dell'ippodromo Caprilli, e per 20 anni, sia un errore politico imperdonabile, come quello già compiuto con il monumento della fortezza nuova, che poi è diventato un luogo di difficile accesso per la cittadinanza”.

 

Stella Sorgente (Movimento 5 stelle), anche lei critica sulla scelta del partenariato pubblico privato anche per la gestione di altri luoghi simbolo di Livorno, non usa mezzi termini: “Non vogliamo promuovere l'ippica dal vivo in questa città; riteniamo che tale spazio potrebbe essere sviluppato, utilizzato in modo totalmente diverso, dedicato ai giovani. E siamo sconcertati dalle tempistiche: pensare di assegnare la gestione dell'ippodromo per 20 anni, a fine mandato, ci sembra irrispettoso nei confronti dell'amministrazione che verrà”.

Enrico Bianchi, consigliere del Partito democratico, preferisce non entrare nel merito della proposta di Sistema cavallo ma risponde a chi è critico sull'apertura di un'agenzia di scommesse all'interno dell'ippodromo, ricordando che comunque si può scommettere ovunque e su decine di ippodromi. Poi la stoccata verso l'opposizione: “La precedente amministrazione ha avuto 5 anni di tempo per sistemare l'impianto e metterlo a reddito: quando è iniziato il nostro mandato in mezzo alla pista crescevano gli alberi, avevano rubato tutto, avevano rubato pure le grondaie, la struttura era abbandonata: abbiamo fatto pure un esposto alla Corte dei conti”.

Carlo Ghiozzi (Lega) torna ancora sullo strumento del partenariato pubblico privato: “Non è sbagliato in sé, ma bisogna vedere come si utilizza. In assenza di un quadro completo della politica del territorio, della città, del suo sviluppo, significa lavarsi le mani da scelte politiche sul futuro di Livorno e dell'ippodromo all'interno della tanto voluta 'Cittadella dello sport'.

Lasciarlo ai privati è quindi un errore di programmazione. Il Comune dovrebbe dare una linea precisa, fare una gara per individuare gli obiettivi dell'ippodromo stesso.

Chi governerà la città per i prossimi anni dovrebbe poter utilizzare quest'area 'per' la città, per i giovani, per tutti i cittadini. Non si può ingessare questa struttura a livello privato per 20 anni”.

 

Secondo Aurora Trotta di Potere al popolo il Comune dovrebbe “gestire l'ippodromo in maniera diretta, tarare nel tempo l'affidamento a un privato”, considerando che la collaborazione con Sistema cavallo non è poi così tanto rodata e che per questo non è saggio “lasciare un pezzo di casa nostra a questa società”. Non si può “vendere e svendere la città ai privati”.

 

Anche per Andrea Romiti (Gruppo Misto) c'è “troppa discrezionalità” e manca “un piano politico”. Per il consigliere sarebbe stato meglio pubblicare “un bando per un nuovo affidamento, per vedere se si trovano persone che possono fornire di più alla città, tenendo presente il bene di Livorno”.

 

Per Alessandro Perini di Fratelli d'Italia “il partenariato pubblico privato è un ottimo strumento per situazione di grande discrezionalità, tipo per definire la destinazione di una struttura comunale per cui ci sono ipotesi contrastanti. Caso che non vale per un ippodromo, che offre una limitatissima progettualità.

Il Comune avrebbe fatto meglio a pubblicare un proprio bando, e poi scegliere il vincitore in base alla migliore  offerta economica presentata.

Invece, è stato preso il progetto proposto da chi già gestisce l'impianto, e non si può metterlo a bando in 30 giorni.

Gli altri, eventuali, concorrenti, che non sono attualmente gestori partono da zero e in 30 giorni devono redigere una proposta da milioni di euro: chi si presenta e fa una cosa simile in 30 giorni?

La scelta del Comune è la migliore per garantire al massimo un privilegio nei confronti dell'attuale gestore, che ha anche il diritto di prelazione.

A noi non piace un'amministrazione che piega le regole e non ci piace che questo venga fatto sotto elezioni”.

 

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