Sale gioco Lombardia, As.tro: 'Annullare ordinanza, è immotivata'
L'associazione As.Tro chiede l’annullamento in autotutela dell’ordinanza della Lombardia che ferma il gioco fino al 6 novembre, in quanto non adeguatamente motivata.
"Non è giustificato che il solo settore del gioco, nonostante abbia dovuto effettuare ingenti investimenti e subire importanti perdite per adeguarsi ai protocolli di sicurezza, debba essere l’unico a subire la chiusura tout court, pur possedendo caratteristiche che lo rendono più controllabile e controllato rispetto ad altre attività economiche".
Lo scrive, in una nota, l'associazione As.Tro, annunciando di aver richiesto l’annullamento in autotutela dell’ordinanza varata qualche giorno fa dalla Regione Lombardia, che ha disposto la sospensione delle attività delle sale gioco fino al 6 novembre.
Ciò nonostante, la Lombardia ha bloccato arbitrariamente le attività di gioco nel proprio territorio: nell’ordinanza regionale in questione, infatti, non risulta essere stata compiuta alcuna valutazione preliminare(e adeguatamente motivata) sulla compatibilità tra attività di gioco e andamento dell’epidemia nel territorio interessato, in totale spregio alle disposizioni governative richiamate", puntualizza As.Tro.
"Ancora una volta ci troviamo di fronte a vere e proprie disparità di trattamento - che si traducono in vere e proprie discriminazioni- per il settore del gioco pubblico.
In ragione di ciò, As.tro ha deciso di intervenire immediatamente, inoltrando un’istanza in autotutela al governatore della Regione Lombardia per chiedere, con urgenza, l’annullamento dell’ordinanza regionale n.620/2020 nella parte in cui prevede la sospensione delle attività di gioco.
In uno stato di diritto non è ammissibile che delle imprese pienamente riconosciute dall’ordinamento debbano continuare a subire tentativi di smantellamento attraverso l’uso strumentale del pericolo Covid: eventuali scelte etiche non possono trovare spazio nell’elaborazione dei provvedimenti amministrativi legati all’emergenza ma, semmai, dovrebbero essere tradotte in specifiche proposte di legge da presentare in Parlamento", conclude l'associazione.