Agliata (As.Tro): 'Awp da remoto, opportunità se contempla gestore'
Sul caso delle slot machine da remoto l'associazione As.Tro torna a fornire alcuni chiarimenti tecnici.
Sul caso Awp da remoto il collega Danilo Festa, che coordina assieme a me la sezione produttori di Astro, ha già reso un’ampia disamina che sottoscrivo totalmente. La persistenza di alcuni 'opinioni esterne' che commentano il progetto Awp remote di As.tro – nella versione confluita nel documento interassociativo di Sistema Gioco Italia - impone qualche delucidazione 'tecnica' che chiarisca alcuni fondamentali aspetti a tutti i gestori e a tutti i produttori interessati a farsi una idea precisa del lavoro svolto dall’associazione". Lo afferma Giovanni Agliata del Comitato di presidenza As.Tro, tornando sulla questione delle slot machine da remoto.
In via preliminare tengo a puntualizzare quanto segue: per profili tecnico-strutturali si intendono scelte infrastrutturali e/o opzioni tecnologiche, dalle quali possono scaturire conseguenze industriali sul ruolo degli attori della filiera, liberamente interpretabili, a patto di comprenderli correttamente e altrettanto correttamente divulgarli.
Per profili commerciali, si intendono le leve di mercato che sono approntabili dalle imprese nei confronti dei rispettivi clienti, piuttosto che fornitori, le quali, in parte, derivano dalla posizione del soggetto economico, e in parte dalla specifica capacità di ogni impresa di muoversi sul mercato.
Per tutela dei ruoli del gestore e del produttore, si intende la garanzia che As.Tro persegue affinché la nuova azienda di produzione possa essere produttrice della Awp futura e il 'nuovo gestore' possa essere acquirente della stessa, con il medesimo regime giuridico ed imprenditoriale oggi conosciuto".
Fatte queste premesse, "confermo che il sistema Awp remoto fondato sulla tecnologia Server Supported Based è l’unico a poter garantire la prosecuzione degli attuali ruoli esercitati da produttori e gestori, e che la critica mossa al documento di Sgi in materia (il posizionamento del server presso il concessionario) non può essere descritta come profilo tecnologico a rilevanza industriale negativa. Chi ha avuto modo di comprendere e analizzare il dettaglio dell’infrastruttura, infatti, ha segnalato la criticità di questa opzione in termini di mera onerosità per i produttori (in quanto comporta la moltiplicazione per 13 di ogni sistema di gioco omologato e la cui componente terminale venga venduta a gestori). Spostando l’allocazione del server nulla cambia se non in termini di costi per il produttore. Ad esempio: se il server viene posto presso Sogei; presso 'gli enti di certificazione'; piuttosto che presso gli stessi produttori dotati di ambienti idonei, l’unica differenza tecnico-infrastrutturale che si riscontrerebbe rispetto alla sua allocazione nel concessionario è l’unicità fisica del sistema di gioco per tutte le reti telematiche, (in luogo di 13 server diversi per ciascun sistema omologato e richiesto dal mercato). Sostenere che l’allocazione del server di gioco presso il concessionario abbia un risvolto di tecnologia (e quindi industriale), traducibile in una similitudine con il sistema Vlt è quindi totalmente errato (e dimentica il fatto che i concessionari possono essere (e alcuni lo sono) produttori già oggi di apparecchi Awp, e quindi in futuro, di sistemi di gioco per le Awp remote)".