Cassazione: 'Gioco con videopoker, reato solo se c'è fine di lucro'
Per la Cassazione si commette reato di gioco d'azzardo solo se si può provare l'effettivo utilizzo di apparecchi 'videopoker' per fini di lucro.
"Ai fini dell'accertamento del reato di esercizio di giuochi d'azzardo, è necessaria la prova dell'effettiva esistenza di mezzi atti ad esercitarlo, dell'effettivo svolgimento di un gioco e, qualora si tratti di apparecchi automatici da gioco di natura aleatoria, dell'effettivo utilizzo dell'apparecchio per fini di lucro, non essendo sufficiente, in tale ultimo caso, accertare che lo stesso sia potenzialmente utilizzabile per l'esercizio del gioco d'azzardo. Si è inoltre precisato che il fine di lucro non può essere ritenuto esistente solo perché l'apparecchio automatico riproduce un gioco vietato, ma deve essere valutato considerando anche l'entità della posta, la durata delle partite, la
possibile ripetizione di queste ed il tipo di premi erogabili, in denaro o in natura".
giochi tipo 'videopoker', senza compiere, a tal proposito, alcun accertamento concreto, desumibile, ad esempio, dal valore della posta ovvero dai premi erogabili. La sentenza deve perciò essere annullata con rinvio per colmare la
censurata lacuna motivazionale con rinvio ad altra sezione della Corte di appello
di Catanzaro".