Curcio (Sapar): 'Basta criminalizzare settore apparecchi'
Il presidente di Sapar, Raffaele Curcio, ribadisce che gli operatori del comparto operano in maniera legale e sotto il controllo dello Stato.
“Basta ipocrisie. Criminalizzare in modo indiscriminato il settore degli apparecchi da intrattenimento non può essere tollerato ulteriormente. Deve essere chiaro che gli operatori del comparto operano in maniera legale e sotto il controllo dello Stato. Macchinemanomesse collocate in bische clandestine sono estranee al nostro operato”.
Così Raffaele Curcio, presidente Sapar, l’associazione nazionale apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative, che rappresenta oltre 1.700 aziende e circa 200.000 lavoratori, in occasione della trasmissione Mi Manda Rai3.
“Al sottosegretario Baretta, presente in studio, ribadiamo che laddove c’è illegalità sarà premura dell’esercente e del gestore denunciare l’abuso”, dichiara Curcio.
"Tuttavia nel servizio andato in onda si fa chiaramente riferimento ad apparecchi manomessi. Non a caso, il soggetto intervistato ha specificato che le sale dove sono installate queste macchine sono illegali. Siamo i primi a dire che apparecchi e sale illegali, e qualsiasi tipo di offerta illecita come quelle presentata nel servizio, devono essere denunciate alle autorità competenti, perché nulla hanno a che vedere con gli apparecchi gestiti regolarmente, collegati e monitorati”.
Il presidente Sapar chiarisce ancora una volta che “noi stessi chiediamo costanti controlli, come d’altronde già avviene regolarmente, ma se fosse necessario chiederemmo a gran voce di intensificarli, al fine di tutelare tutti i giocatori, soprattutto quelli a rischio dipendenza”.
Curcio è estremamente convinto che “le slot sono ormai diventate un capro espiatorio. Ci sono offerte di gioco come le Videolottery, i Gratta & Vinci e il lotto che non vengono mai citate nè presi in considerazione. Eppure, in un altro servizio della stessa trasmissione è stata data la parola ad un tabaccaio che ha chiaramente riferito di avere slot installate nel proprio negozio proprio per timore che venga privato dal concessionario della possibilità di gestire Gratta & Vinci e il Lotto, che sono la sua fonte economica principale, senza la quale sarebbe costretto a chiudere l’attività. E’ la dimostrazione che la domanda di queste tipologie di gioco superino di gran lunga quella delle slot. Ma nessuno prende in considerazione questo aspetto, nonostante i rischi in termini di dipendenza che proprio Gratta & Vinci e lotterie possono causare”.