Milesi (Sapar): 'Piemonte, effetti legge regionale già devastanti'
Milesi (vicepresidente vicario Sapar in Piemonte) risponde all’assessore regionale Gianna Pentenero sugli effetti della legge sul gioco.
“Gli effetti della legge regionale sul gioco in Piemonte sono già evidenti: in sette mesi dall’entrata in vigore della legge regionale n. 9/2016 è aumentata la disoccupazione, numerose aziende di gestione di apparecchi da intrattenimento hanno chiuso, i giocatori patologici si sono spostati su altre offerte di gioco, sono ricomparsi sul territorio gli apparecchi illeciti, lo Stato ha subito un ingente danno economico a livello di erario non solo a livello nazionale ma anche rispetto Pil piemontese. Infatti parte delle imposte pagate dalle imprese rimane sul territorio: è lapalissiano che un’azienda che non fa utili sul territorio non lascia niente, così come i lavoratori lasciati senza stipendio difficilmente contribuiscono a far circolare denaro in regione”.
Così Alessia Milesi, vicepresidente vicario e presidente della delegazione Piemonte dell’Associazione Nazionale Sapar, commentando le dichiarazioni di Giovanna Pentenero, assessore all’Istruzione, Lavoro, Formazione professionale della Regione Piemonte, in risposta a un’interrogazione presentata dal consigliere regionale del Pd, Luca Cassiani.
“L’assessora dichiara che ci vorranno anni per avere dei dati certi sulla riduzione del fenomeno delle patologie legate al gioco – prosegue Alessia Milesi – ma nel frattempo le aziende chiudono e di fatto non si sta fornendo nessuna tutela per il giocatore patologico, anzi, lo si sta spingendo verso territori incontrollabili e difficili da gestire, come l’online e l’illegale. Spero vivamente che l’amministrazione piemontese si renda prontamente disponibile ad un tavolo di confronto urgente, immediato e doveroso nei confronti di un settore che ha la stessa dignità a lavorare rispetto a qualsiasi altro settore, e per questo deve essere messo nelle condizioni di poter lavorare nel rispetto della legge”.
Conclude quindi: “Nello specifico si punta il dito solo e sempre contro le Awp o slot dei bar dimenticando tutte le altre offerte di gioco presenti sul territorio e non toccate in alcun modo dalla legge regionale. La guerra alle sole imprese di gestione di apparecchi da gioco a piccola vincita Awp o slot dei bar deve terminare. Per gli imprenditori, per i dipendenti e per le loro famiglie non ci sono più diritti? Attraverso un collaudato sistema di divieti, le autorità locali hanno introdotto una serie di limitazioni e ostacoli al libero esercizio delle attività di gioco, applicando un sistema regolatorio già estremamente complesso con vincoli espulsivi. È da considerarsi razionale questo modo di colpire solo un settore che in 10 anni ha dato di tassazione Preu raccolta oltre 35 miliardi alle malandate casse dello Stato?”