All'indomani dell'entrata in vigore dell'ordinanza sul gioco del Comune di Firenze, l'associazione AsTro scende già in campo per incontrare gli operatori del territorio. Il confronto sul provvedimento è in programma per lunedì 12 settembre a Firenze, alle 15.30.
Le recenti dichiarazioni governative 'anti-bar /tabacchi' (le dichiarazioni di Matteo Renzi sulla riduzione o l'eliminazione delle slot nei locali pubblici, Ndr) non devono distogliere gli operatori dalla comprensione reale dei fenomeni che attualmente interessano il comparto gioco pubblico. Difendere il giusto è sempre la cosa migliore da fare e, a prescindere dalle chances di successo, sforzi e sacrifici devono sempre essere devoluti ad un obiettivo che risponda a logiche giuste, corrette, eque e tecnicamente fondate: il resto lascia il tempo che trova e anche se si afferma prima o poi paga dazio. L’idea che si vuole affermare all’interno della Conferenza Stato – Enti locali è che sia meglio giocare solo in ambienti dove la sfida di sorte è forte – consistente – globale, senza distrazione, concentrata esclusivamente sul binomio puntata – esito, dal momento in cui si entra al momento in cui si esce col portafoglio vuoto", sottolinea Lorenzo Verona, consigliere di As.Tro e responsabile per le questioni territoriali.
"QUALI PROBLEMATICI?" - "In particolare, poi, sarebbe così meglio da giustificare l’azzeramento della rete generalista delle
Awp, dove è possibile giocare anche solo un euro mangiando il panino appena acquistato per la pausa pranzo, ad una slot legale e certificata il cui massimo miraggio di vincita è 100 euro. In soldoni, il problema non è più quello delle migliaia di persone che si rovinano al gioco, ma di quei
15 milioni di italiani che ancora non hanno messo piede nelle sale specializzate a offrire prodotti di
gioco aggressivi, e che magari si ostinano a concepire il gioco solo come divertente riciclaggio di un resto in moneta derivante dall’acquisto di un pacchetto di sigarette o di un caffè, comportante qualche minuto di svago collegato ad una modestissima aspettativa di vincita. Questi sono i problematici, che tengono in vita spendendo circa un euro al giorno di media, un circuito di 90.000 punti vendita gestito da realtà commerciali e imprenditoriali senza santi in paradiso in cui si ospitano Awp generanti un fatturato medio giornaliero di 18 euro, e un introito medio erariale di 34 euro al giorno", sottolinea Verona.
"SALVARE IL GIOCO GENERALISTA" - Da queste premesse parte il progetto As.Tro 'Un gioco buono anche per il territorio', già presentato a
Novara, a
Ferrara e in altri territori oggetto di ordinanze comunali sugli orari di funzionamento degli apparecchi. Diretta e coordinata dal consigliere Verona, l’iniziativa è incentrata sulla salvaguardia di un prodotto e di una location di gioco (generalista) "che costituiscono (se migliorati)
l’unico baluardo al gioco d’azzardo patologico, ma soprattutto l’unica forma di prevenzione verso la generalizzata professionalizzazione del cittadino a giocatore forte. Il progetto As.Tro si oppone all’idea di trasformare milioni di persone in giocatori accaniti nella ricerca di grandi vincite, a cui poter dire, se perdono tutto 'te la sei andata a cercare' in sale dedicate e appositamente create per il gioco aggressivo”, ricorda l'associazione. Il progetto mira quindi a
diffondere un’innovativa cultura d’impresa degli operatori in relazione al territorio che li ospita e una serie di accorgimenti attraverso i quali anche (e soprattutto) un bar o un tabacchi può diventare una location seria, capace di distribuire gioco senza generare criticità per l’utenza.
La location dell’incontro è l’Hotel First di Calenzano, nei pressi della corrispondente uscita autostradale, in via Dino Ciolli n. 5.