Pucci (As.Tro): 'Riordino, che fine faranno le imprese del gioco?'
Alla riunione del Consiglio direttivo nazionale, il presidente As.tro, Massimiliano Pucci, chiede al Governo di dare risposte sulla sorte delle imprese del gioco.
Bologna - "Bisogna trovare una soluzione. Per i nostri addetti (50 mila circa) che dal primo di gennaio (o primo di settembre cambia poco) dobbiamo lasciare a casa, per i 2 miliardi di euro di nostra esposizione bancaria improvvisamente deteriorata (generati da 3 leggi di Stabilità di 'mero prelievo dai nostri conti economici), e per le migliaia di procedure concorsuali che nel 2017 saranno aperte dalle
società di gestione di apparecchi leciti".
Lo chiede Massimiliano Pucci, presidente dell'associazione As.Tro dalla riunione del Consiglio direttivo nazionale a Bologna del 15 novembre.
Di fronte alla proposta in materia di riordino dei giochi che verrà discussa in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni ed enti locali del 17 novembre, il presidente As.Tro sottolinea che il Governo non riduce l’offerta ma la 'riposiziona': "nessuna lotteria in meno (anzi una in più), nessuna scommessa in meno (anzi una in più), nessuna Vlt in meno. Nessuno 'stop' alle nuove ed ulteriori sale, ma triplicazione delle
stesse in virtù all’escamotage del 'super-bando introdotto nell’ultima legge di Stabilità'. L’unico dato certo è che lo Stato propone la ricetta di 'far confluire' tutti i potenziali utenti del gioco legale solo in locali dove 'si punta forte per vincere forte', eliminando (solo) l’offerta 'light' del circuito (quella della Awp a moneta con partite da un euro e vincita massima da 100 euro)".