Regolamento gioco Bologna, Boccioletti: 'Ecco come impugnarlo'
L'avvocato amministrativista Filippo Boccioletti illustra i termini per l’impugnazione al Tar del regolamento sul gioco appena approvato a Bologna.
"Il Comune di Bologna, il 14 maggio 2018, ha dato avvio alla campagna di chiusura delle sale gioco.
È stato, infatti, approvato il regolamento per la prevenzione e il contrasto della patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito unitamente alla c.d. mappatura dei luoghi sensibili in attuazione della disciplina regionale (l.r. n. 5/2013 e alla deliberazione G.R. Emilia Romagna n. 831 del 12/6/17).
La normativa comunale entrerà in vigore il 29 maggio, decorsi 15 giorni dall’approvazione.
Il Comune, nella citata mappa, ha individuato i luoghi sensibili presenti sul territorio, nonché i percorsi pedonali e le aree di prossimità a detti luoghi nei limiti dei 500 metri fissati dal legislatore regionale".
"La lesività diretta del regolamento e della allegata mappatura è pacifica.
Per questo motivo, al fine di evitarne l’accettazione, il regolamento e i relativi allegati devono essere impugnati da chi si trova a meno di 500 metri dai luoghi sensibili e non voglia chiudere o trasferirsi.
Non deve trarre in inganno il fatto che il singolo non trovi scritto il proprio nome o che non vi sia un elenco delle attività da chiudere per decidere se proporre ricorso o meno: l’Amministrazione Comunale, infatti, qualora non venisse impugnato il suo atto deliberativo ritualmente pubblicato sull’albo pretorio, potrà sempre eccepire l’acquiescenza a detto atto, vanificando ulteriori azioni e iniziative giudiziarie.
Vero è che il prossimo step sarà la comunicazione di chiusura o di trasferimento inviata ad ogni operatore, ma il Comune potrebbe strategicamente posticipare questo adempimento oltre i termini di impugnazione della propria delibera. Ciò renderebbe inutile il ricorso avverso la comunicazione formale diretta ad informare dell’obbligo di chiusura o delocalizzazione, in quanto la tardiva impugnazione della delibera rischierebbe di qualificare inammissibile detto ricorso, con conseguente 'irrevocabilità' dell’ordine di chiusura o di delocalizzazione.
Si tenga presente che il termine per l’impugnazione al Tar è di 60 giorni, decorrenti all’entrata in vigore della deliberazione del Consiglio Comunale, l’entrata in vigore a sua volta, come detto, è prevista decorsi 15 giorni dall’approvazione di ieri; il ricorso dovrà, pertanto, essere notificato entro e non oltre il 28 luglio 2018", conclude Boccioletti.