Sapar: 'Settore gioco non può garantire gettito ascritto a bilancio'
L'associazione Sapar torna ad attaccare il vice premier Luigi Di Maio per l'aumento del Preu sugli apparecchi da gioco.
Non si fermano le proteste degli operatori del gioco dopo il nuovo aumento del Preu inserito nell'ultima bozza del decreto sul reddito di cittadinanza.
Mentre alcuni imprenditori del settore scrivono ai parlamentari chiedendo un passo indietro, l'associazione Sapar punta dritto su Montecitorio annunciando una mobilitazione generale del comparto e si rivolge al ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, anche alla luce delle recenti stime di Bankitalia che parla di “allarme recessione” con il taglio delle stime del Pil 2019 a +0,6 percento, in contrasto con l'ormai “prossimo boom economico” annunciato dal vice premier solo pochi giorni prima.
Perché si è più volte vantato di aver trovato le risorse per le sue (molto ottimistiche) promesse elettorali attingendo dalla 'cassa senza fondo' del gioco di Stato e speravamo che almeno fosse servito a qualcosa. Invece ci ritroviamo dopo 6 mesi del vostro brillante ministero con un settore sull'orlo del fallimento, oltre 150mila lavoratori a rischio disoccupazione e l'Italia più povera di prima. Speriamo vivamente che il suo gioco al massacro sulla pelle degli operatori del settore dell’intrattenimento, gestori di bar, rivendite e tabacchi e dipendenti (e non concessionari come più volte ha dichiarato) almeno serva a qualcosa”, si legge in un post su Facebook dell'associazione nazionale.
Non sarà mai possibile se il governo non prenderà provvedimenti in tal senso, a cominciare dall'abrogare le leggi regionali e comunali, orari e distanze per sostituirle con una disciplina uniforme dettata dal Mef. Non si può aumentare il Preu per mantenere la promessa del reddito di cittadinanza o per finanziare i no profit, quando il Piemonte è già senza slot da più di un anno e Val d'Aosta, Emilia Romagna e Puglia rischiano la stessa fine. Quindi dove troveranno le risorse necessarie?”.