Tassa 500 milioni, Consiglio di Stato respinge appello concessionari
Per i giudici, la somma di 1500 euro ad apparecchio detenuto o posseduto è idoneo a coprire l’intero importo delle due rate della tassa dei 500 milioni
"Non appaiono condivisibili le considerazioni della appellata difesa erariale in punto di asserita insussistenza in capo a questo Collegio del potere di provvedere sull’istanza cautelare, stante il principio del doppio grado di giudizio vigente nel rito processuale amministrativo (seppur non assistito da “copertura” costituzionale)". Questa è una delle motivazioni con cui il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da una serie di concessionari contro la cosiddetta 'tassa dei 500 milioni' prevista dalla legge di Stabilità 2015.
"Quanto al fumus - dicono i giudici - le censure proposte da parte appellante coincidono sostanzialmente con il profili di non manifesta incostituzionalità delle disposizioni legislative di riferimento demandati dallo stesso Tar al giudizio della Corte Costituzionale con distinte ordinanze. Nei restanti profili (laddove si evidenzia che la prescrizione di legge avversata soltanto labialmente fa ricadere il prelievo sulla intera filiera, non avendo attribuito ai concessionari alcun potere per ottenere da gestori ed esercenti le somme dovute e, per altro verso, essendo rimasta l’Amministrazione inerte sotto tale profilo) tali problematiche si intrecciano con quelle in punto di periculum in mora".