“Rammaricato per il provvedimento emanato dalla Regione Veneto (approvato dalla Giunta e ora in procinto di andare al vaglio del Consiglio, Ndr) e sostenuto dall’assessore Lanzarin: chiudere le sale gioco e tutte le attività commerciali introducendo una triplice fascia oraria per il funzionamento di Awp e Vlt posizionate in bar ed esercizi pubblici, è una novità trovata allo scopo 'tutelare le fasce deboli': in realtà questo provvedimento crea solamente una situazione di tensione, sia al giocatore potenzialmente problematico che al giocatore sociale, che vede venir meno il proprio libero arbitrio".
Così
Andrea Lo Massaro, vice presidente vicario dell’Associazione Nazionale Sapar, dopo il
presidente Domenico Distante torna sul provvedimento che istituisce
tre fasce orarie di stop obbligatorio per apparecchiature e punti gioco, uguali in tutto il territorio regionale: dalle 7 alle 9 del mattino, dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 20.
"Questo funzionamento a singhiozzo crea disagio solo ai lavoratori e operatori del settore costretti per tre volte nell’arco della giornata a chiudere e aprire le saracinesche delle attività commerciali. Stiamo raggiungendo come Veneto dei primati di cui andare ben poco fieri: saremo credo l’unica regione che indica le fasce di interruzioni del gioco, e l’unica ad aver inserito tipologie di luoghi sensibili a dir poco fantasiosi, vedi ospedali e cimiteri, come se malati e defunti potessero avere qualche interesse a cedere al 'vizio' del gioco. Credo che la strada che si sta percorrendo sia profondamente sbagliata e che si stia prendendo una direzione completamente diversa da quanto proposto in origine dalla regione, che bene aveva fatto in termini di corsi di formazione e attività di prevenzione e sensibilizzazione sul tema della tutela del giocatore potenzialmente patologico”, rimarca Lo Massaro.
Il vice presidente vicario dell’Associazione Nazionale Sapar quindi lancia una domanda alla Giunta a trazione leghista. “Vorrei sapere dai politici della Lega, paladini delle partite Iva e delle imprese, quali azioni intendano mettere in campo per salvaguardare l’occupazione, visto che con questi provvedimenti chiuderanno non solo le aziende del gioco di Stato, ma anche gli esercizi che offrono il gioco, come bar e tabacchi.
La gogna mediatica di cui siamo vittime da troppo tempo deve terminare, e comunque si rivolga anche alle altre offerte, come Gratta&Vinci, Lotto, 10eLotto, Superenalotto, scommesse sportive e gioco online.
Siamo stanchi dell’ignoranza della politica e della mistificazione della realtà. Al nostro settore va restituita la giusta dignità e il diritto alla libera impresa, senza pregiudizi ed inutili discriminazioni”.