Mobile gaming, tra business e responsabilità
Il mobile gaming è una solida realtà anche in Italia, ma le nuove sfide degli operatori vanno oltre la 'semplice' crescita dell'attività.
Nel 2017 l’incidenza della spesa relativa al gioco online su quella complessiva del settore è stata di circa il 7 percento, dato in crescita rispetto al 2016, anno in cui era al 5,4 percento. L’incidenza della spesa relativa al gioco su mobile è stata, nel 2017, di circa il 27 percento con una crescita del 52 percento rispetto all’anno precedente.
Questi i dati del “Rapporto Gioco online 2018 – Tutele e strumenti per un gioco sempre più sostenibile” dell'Osservatorio del Politecnico di Milano, presentati nel capoluogo lombardo e da cui parte l'analisi di Laura D'Angeli, consulente direzionale dall'esperienza ventennale, sul mercato del mobile gaming e sui suoi sviluppi. È andato tutto secondo le previsioni degli analisti o il mercato si è evoluto in maniera differente rispetto alle attese? Per esempio a quella che pronosticava che il suo futuro sarebbe stato su tablet...
“Il mercato del mobile gambling, come riporta il Rapporto, ha raggiunto un livello di sviluppo coerente con la diffusione degli smartphone in Italia e con lo sviluppo di prodotti di gioco su piattaforme mobili. Circa il 91 percento degli operatori ha applicazioni di gioco mobile attive su smartphone, mentre il 54 percento dei concessionari sono attivi con prodotti di gioco su tablet. Oramai la diffusione degli smartphone ha superato quella dei Pc all’interno delle famiglie, rendendo i dispositivi mobili uno strumento di intrattenimento e di informazione, oltre che di comunicazione. Nel gaming i dispositivi mobili, soprattutto gli smartphone, hanno il vantaggio rispetto ai Pc di fornire un’esperienza unica basata principalmente sulla velocità e sulla disponibilità immediata dell’azione di gioco, consentendo la scommessa anche, ad esempio, mentre si guarda un evento sportivo (esperienza diversa da quella fatta con il Pc, basata su una maggiore premeditazione). Ad avvalorare la tesi, come si legge sul Rapporto, è la circostanza che le scommesse sportive sono il gioco più giocato su mobile rappresentando il 39 percento della spesa complessiva, seguiti dai giochi da casinò con il 17 percento e i giochi di abilità con il 15 percento.
La sostenibilità sociale implica, tra l’altro, il miglioramento continuo delle politiche di gioco responsabile sia in termini di strumenti adottati per la prevenzione del gioco patologico sia per il rafforzamento delle politiche di comunicazione ed informazione sui rischi del gioco. In futuro, per i giochi mobile è auspicabile la realizzazione di nuovi prodotti ad alto valore di intrattenimento (e bassa volatilità) e sempre più orientati verso la creazione di esperienze di gioco ibride in cui l’abilità e la ricerca della fortuna si mescolano. I giochi ibridi presentano un forte potenziale di attrazione anche verso i Millenials”.
Questo cambiamento di paradigma verso il digitale (e il mobile) porterà inevitabilmente ad una crescita nel tempo del gioco fruito su piattaforme mobili determinando anche cambiamenti nel prodotto e, più in generale, dell’esperienza di gioco. La domanda di gioco sarà, quindi, sempre più orientata verso il gioco su piattaforme mobili, e richiederà prodotti sempre più sofisticati e personalizzabili sulla base delle preferenze dei clienti.
Tra i trend di sviluppo futuri si individua la possibilità, quindi, di introdurre sul mercato nuovi prodotti di gioco (oltre ai prodotti ibridi ci sarà sempre più spazio per la nascita di giochi con un’esperienza semplice ma veloce) che avranno un ciclo di vita più breve rispetto a quelli attuali”.
Va ricordato che la normativa vigente non contempla la possibilità per il giocatore di avere un conto di gioco unico valido sia sul canale fisico che su quello online, in quanto il sistema concessorio italiano prevede concessioni separate per l’esercizio del gioco a distanza e per l’esercizio del gioco fisico”.
In tale contesto evolutivo, le aziende possono sviluppare politiche e strategie in grado di riconciliare il proprio sviluppo economico con la sostenibilità sociale attraverso la creazione di 'Valore Condiviso' (Porter- Kramer 2011 – Creating shared value, Harward Business Review), ovvero creare valore economico per l’azienda in modalità tale da generare contemporaneamente anche valore per la società. Questo significa spostare l’attenzione delle aziende dalla realizzazione di programmi di Corporate Social Responsability (Csr) focalizzati su modelli di reporting reputazionali standard e con un collegamento marginale con le attività di core business verso lo sviluppo di Shared Value Strategy (Svs), ovvero di strategie che contengono tra gli obiettivi di business alcuni target con un impatto positivo sulla società”.
Nel settore del gioco online, “il quadro normativo e regolatorio ha favorito la nascita delle migliori pratiche sul tema. Ulteriori ambiti di sviluppo possono essere individuati nella creazione di strategie per il valore condiviso basate su obiettivi che mirano al rafforzamento degli strumenti per la prevenzione e la tutela dei minori e del gioco patologico. Lo sviluppo della Svs presume la realizzazione di un piano strategico ed operativo che contenga specifici indicatori di perfomance in grado di indicare anno dopo anno la progressione verso gli obiettivi di valore condiviso prefissati. Operativamente significa ripensare ed ampliare l’attuale vision del documento relativo al bilancio di sostenibilità sociale con sezioni specifiche dedicate alla descrizione degli obiettivi a 'valore condiviso', dei relativi Kpi (Key Performance Indicator) e del loro andamento.
Un ulteriore passo fondamentale è rappresentato dalla comunicazione periodica, verso tutti gli stakeholder, dei risultati conseguiti in termini sostenibilità sociale ed economica attraverso l’elaborazione di un documento di sintesi e la realizzazione di specifici eventi”.