D'Aloia (Microgame): "La politica fa poco per il settore" e Giorgetti lancia tavolo di confronto
Roma - Fabrizio D’Aloia, numero uno di Microgame al convegno romano sottolinea: “Sono perplesso per delle cose che ho sentito finora dopo 10 anni di regolamentazione. In effetti è passato molto tempo ma si è fatto altrettanto poco. La politica non ha saputo dare le risposte ad un mercato che cresce, ma che già soffre. Ormai la moneta elettronica dovrebbe essere un concetto assodato. Dobbiamo favorirne la diffusione per abbassare l’appetibilità del settore per le organizzazioni criminali.
Perché continuano ad essere libere alcune attività illecite? Avete mai visto una banca illegale aperta in strada? Manca la volontà di agire a livello politico. Aumentare la rete fisica aumenta solo i rischi di criminalità. Solo in Italia parliamo ancora se il gioco sia o meno un settore finanziario. Lo considerano così dappertutto, solo noi non lo facciamo. Abbiamo fatto bene a bocciare il portale unico dei concessionari. Avete mai visto un portale delle banche? Il settore rischia di sfuggirci di mano e molti operatori vorrebbero vestire la casacca dell’operatore straniero e tornare in Italia a saccheggiare. Auspichiamo l’arrivo della moneta elettronica e l’applicazione delle regole che ci sono già”.
Laura Garavini del Pd aggiunge: “Non vogliamo criminalizzare il settore. Anzi. Il gioco è qualcosa di ludico e popolare, ma ci vuole attenzione dove ciò si trasforma in dipendenza”.