Forze unite sull’online, ma niente censura: parola di Marc Tarabella
L’eurodeputato Marc Tarabella (S&D) chiede misure comuni per regolamentare il gioco via web, senza proibizionismo.
Una legislazione europea sul gioco online. È la proposta lanciata da Marc Tarabella, europarlamentare belga del gruppo S&D, il quale crede che ci sia bisogno di regole comuni quando si parla di gioco via web. “Il fenomeno dell’online gambling sta crescendo in modo esponenziale e c’è un legame tra l’aumento del gioco online e le partite truccate. Questo non solo nel calcio, ma anche in altri sport e soprattutto nelle divisioni minori, dove i controlli sono più blandi. Il gambling online è un fenomeno in aumento negli ultimi anni e per questo va maggiormente controllato. Oggi poi la maggior parte delle società di gioco online hanno sede in paradisi fiscali, dove non pagano le tasse e non c’è una ridistribuzione delle risorse del gioco a livello sociale, come avveniva in passato con le lotterie, ad esempio. Invece il gioco deve contribuire al benessere generale. C’è bisogno quindi di una direttiva europea sulla convergenza delle tasse da parte di queste società”.
Nell’accordo di cooperazione sul gioco online siglato lo scorso 27 novembre dagli enti regolatori di gioco dei Paesi Membri, si mira a rafforzare il livello di tutela dei sette milioni di cittadini dell’Unione Europea che giocano via web e a contrastare allo stesso tempo le infiltrazioni criminali. Cosa ne pensa?
“Non conosco perfettamente il contenuto di questo accordo, ma è necessario avere accordi europei, perché il gioco online attraversa le frontiere e deve essere controllato più a livello europeo che nazionale. L’online gambling si trova dappertutto. Possiamo accedervi tranquillamente mentre siamo seduti nel salotto di casa e per tale ragione i consumatori sono più esposti ai rischi di dipendenza. Per questo deve essere controllato di più, anche per la tutela dei giocatori. Bisogna quindi portare avanti soluzioni globali”.
Quali sono a suo avviso i rischi del gioco online e come andrebbero affrontati?
“In Italia, per esempio, ci sono abbastanza regole e ci sono molti giochi ancora popolari. Secondo me la black list dei Monopoli di Stato, che inibisce i siti di gioco esteri che non hanno una concessione in Italia, è uno strumento positivo, perché in questo modo c’è un controllo maggiore sugli operatori, ma anche una tutela maggiore per i giocatori. Una misura interessante anche a livello fiscale e penso che sia una buona decisione per proteggere ed essere pragmatici. L’unico oscuramento che non posso permettere è quello della Rai. La pubblica televisione non dovrebbe essere oscurata all’estero, perché questo penalizza gli italiani che vivono fuori patria”.
Che cosa dovrebbero fare inoltre gli stati membri in materia di tutela dei consumatori?
“Permettere di giocare solo una percentuale dello stipendio ai giocatori, anche se mi rendo conto che è una misura difficile. Si potrebbe pensare a una carta di gioco che limiti la possibilità di giocare troppo. Il controllo a mio avviso è importante, quando ci sono possibili pericoli, come la dipendenza da gioco. in questo caso la privacy, che è molto importante e va protetta, passa in secondo piano”.
Per quanto riguarda le scommesse, che idea si è fatto circa la lotta al match fixing e le misure messe in campo?