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Camera, Villarosa: 'Gioco, nessuna falla nei sistemi informatici Sogei'

25 gennaio 2019 - 15:05

Il sottosegretario Alessio Mattia Villarosa risponde a interpellanza di Francesco Silvestri (M5S) su possibili falle nei sistemi informatici Sogei per controllo gioco illegale.

Scritto da Redazione

Gioco illegale sotto la lente nella seduta della Camera dei deputati di oggi, venerdì 25 gennaio, con l'interpellanza urgente presentata da Francesco Silvestri (Movimento 5 stelle) relativa a “Intendimenti in merito all'avvio di un'indagine interna per la verifica del sistema informatico della Sogei, anche in relazione al marketing dei casinò sul web, e chiarimenti circa la vigilanza sul gioco e sull'utilizzo del simbolo dei Monopoli di Stato”.

 

L'INTERPELLANZA DI SILVESTRI - “Torno, purtroppo, a parlare di azzardo e lo faccio su un qualcosa che è avvenuto che mi ha inquietato particolarmente, non solo per le sue dimensioni, ma anche proprio per le sue caratteristiche. Qualche mese fa, un'operazione coordinata con la Guardia di finanza, la Dia, le forze dei carabinieri e anche la polizia, ha sgominato un giro miliardario di scommesse illecite che faceva capo a criminalità organizzata, soprattutto in Puglia, in Sicilia e in Calabria.
Ci sono stati 68 provvedimenti su questo, 68 arresti per importanti esponenti di questa criminalità organizzata e ci sono state 80 perquisizioni per un giro di sequestri che ha portato circa a un miliardo di euro, tutto che ruotava intorno al gioco online. I soldi riciclati, praticamente, attraverso questa rete di scommesse, sarebbero filtrati poi per paradisi fiscali, per ritornare sotto forma di investimenti legali su locali, ristorazioni e beauty farm. Ora, non è più l'eccezione, è la regola. L'azzardo, soprattutto quello online, quello mediato dalle piattaforme digitali, è diventato il veicolo principale del riciclaggio, ma non lo dico solo io, lo dice anche il nostro procuratore antimafia, il quale sostiene che il contrasto all'azzardo è la nuova frontiera per la lotta alla mafia. È importante capire che siamo a un bivio, è importante capire che oggi la criminalità organizzata compie dei reati evoluti, come è evoluta la nostra società postindustriale. Siamo praticamente ad una mafia 3.0. 
Ma il dato che, come dicevo prima, mi inquieta particolarmente è che oggi scopriamo che anche la media infrastruttura digitale sorvegliata dallo Stato, ovvero la Sogei è violabile, è vulnerabile. Oggi in Italia ci sono 3 milioni e mezzo di persone che hanno un conto di gioco: 3 milioni e mezzo! Sui dati di questi movimenti poi si è creato anche un mercato secondario di informazioni, con università che prendono questi dati, li ordinano in un fatto statistico e li rivendono un'altra volta alle società di marketing, che tracciano un profilo del giocatore. Questo io lo trovo abbastanza aberrante, ma poi su questo tornerò con forza e anche con tutti gli strumenti che mi competono per approfondire la situazione.
Per me il problema è che si sono di fatto sottovalutate, in questi anni, tutte le inchieste in Puglia, in Lombardia, in Sicilia e altrove, che ci sono state nel caso. Si è fatta una propaganda per la rassicurazione degli upgrade tecnologici del gioco legale sicuro, che è affidato di fatto alla polizia dei monopoli. 
Ora, chi doveva fare il proprio lavoro l'ha fatto, le forze dell'ordine lo fanno e lo fanno sempre e portano a casa dei 'successi', tra virgolette, di cui li ringrazio fortemente, ma adesso il testimone passa anche un po' alla politica, che deve intercettare quello che sta avvenendo in questi campi. Questa è una nuova opportunità che gli investigatori hanno creato e che sta a noi correggere e dobbiamo esserne assolutamente all'altezza.
Per questo chiedo, anche con una considerevole urgenza e anche vista l'attualità politica, se è intenzione di questa Amministrazione avviare un'indagine interna per verificare l'effettivo sistema informatico della Sogei; e soprattutto volevo anche un'opinione su come sia potuto succedere un qualcosa di queste dimensioni, soprattutto perché moltissime piattaforme avevano di fatto il marchio dei Monopoli dello Stato”.
 
 
LA RISPOSTA DEL SOTTOSEGRETARIO VILLAROSA – A rispondere in Aula a Silvestri è il sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze, Alessio Mattia Villarosa. ”Gli onorevoli fanno riferimento all'operazione Galassia, con cui si è fatta luce su un'organizzazione transnazionale e che ha dimostrato come le mafie si siano spartite e controllino il mercato della raccolta illecita delle scommesse online. Ciò premesso, considerata anche l'urgenza e la particolare attualità politica della tematica, gli onorevoli chiedono al Governo se sia intenzione del ministro interpellato avviare un'indagine interna, per la verifica del sistema informatico della Sogei e sulla gestione e commercializzazione del flusso dei dati commerciali alle società di marketing dei casinò sul web e se intenda fornire chiarimenti circa quella che appare agli interpellanti un'omessa vigilanza sul gioco, in generale, e sul sistema informatico dei giochi d'azzardo online, in particolare, e circa l'utilizzo improprio del simbolo dei Monopoli di Stato.
Al riguardo l'Agenzia delle dogane e dei monopoli osserva preliminarmente che la richiamata operazione Galassia non ha svelato alcuna falla nei sistemi informatici di Sogei Spa; al contrario, la raccolta illegale avveniva, come chiaramente esplicitato negli atti dell'inchiesta e correttamente riportato da tutte le agenzie di stampa, tramite siti Internet con estensione '.com' illegali, non autorizzati dall'Agenzia delle dogane e, quindi, non collegati, in alcun modo, al totalizzatore nazionale gestito da Sogei Spa.
Il fatto che la raccolta avvenisse anche tramite punti di vendita autorizzati che esponevano il logo dei Monopoli di Stato non implica, infatti, la manipolazione dei sistemi della rete legale, in quanto erano i gestori di tali punti vendita a dirottare la raccolta del gioco sulla rete parallela illecita, cambiando frequentemente i siti '.com' utilizzati, oggetto, peraltro, dell'attività quotidiana di oscuramento dei siti illegali effettuata dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli in collaborazione con Sogei Spa.
La black list dei siti oscurati viene, infatti, periodicamente aggiornata, grazie all'attività di ricerca dei tecnici della Sogei che si affianca all'attività di controllo svolta sul territorio dai funzionari dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli insieme alle forze dell'ordine a cui spetta il compito di scoprire l'esistenza di esercizi non autorizzati alla raccolta e di smascherare, come nel caso dell'operazione Galassia, la condotta fraudolenta di chi, pur presentandosi al pubblico come punto di vendita legale, opera in realtà illegalmente. Non a caso, infatti, nel comunicato ufficiale della Direzione nazionale antimafia si afferma che le indagini sono state condotte anche con il contributo dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli e il comandante dello Scico della Guardia di finanza ha sottolineato che per le indagini è stata fondamentale la collaborazione dei Monopoli di Stato. Alcuni dei nominativi oggetto di misure cautelari e alcune delle società coinvolte nell'inchiesta erano stati, peraltro, segnalati autonomamente dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli ai competenti organi di polizia.
Per quanto riguarda il paventato rischio che i dati degli utenti siano oggetto di commercializzazione a vantaggio di società di marketing dei casinò sul web, si sottolinea che detto pericolo non riguarda le movimentazioni effettuate sui siti legali e controllati dall'Agenzia e da Sogei, ma semmai le movimentazioni sui siti paralleli illegali, volontariamente poste in essere dai giocatori che scelgono di giocare nel mercato illegale, integrando, peraltro, una fattispecie penalmente rilevante.
Tutti i dati che affluiscono nella rete legale sono tutelati con le più avanzate tecnologie, adeguate alle più recenti disposizioni in materia di privacy e antiriciclaggio. L'Agenzia precisa che sinora non si è mai avuto notizia di episodi di commercializzazione dei dati medesimi né del fatto che, come invece affermato dagli onorevoli, la rete legale sia mai stata violata o manipolata. Deve comunque sottolinearsi che l'operazione Galassia, come detto, ha rilevato un giro di scommesse online illecite, in quanto canalizzate su reti illegali parallele a quelle dello Stato, mentre non si hanno notizie circa la presenza di illeciti commessi tramite slot machine, come invece emerge nell'interrogazione in oggetto.
Infine, relativamente ai soggetti coinvolti dagli atti delle indagini condotte a Catania, Reggio Calabria e Bari, risulta che si tratta di tutte società che agivano senza concessione dello Stato. In ogni caso, in relazione agli anni oggetto di sanatoria, deve precisarsi che l'Agenzia, in collaborazione con la Guardia di finanza, che ne sta curando i profili penali, ha provveduto prima dell'intervento in esame all'accertamento tributario dell'imposta evasa, rispetto a quella dichiarata in sede di emersione.
Infine, è opportuno rilevare che l'azione della Guardia di finanza a tutela del monopolio è costantemente preordinata alla prevenzione e repressione dei fenomeni di abusivismo e di illegalità che interessano il mercato legale dei giochi e delle scommesse, al fine di impedire ogni tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata e condotte di riciclaggio di danaro di provenienza illecita. Detta azione si articola attraverso l'esecuzione di indagini di polizia giudiziaria per la scoperta delle condotte fraudolente più gravi e complesse, grazie all'utilizzo degli incisivi strumenti investigativi previsti dal codice di procedura penale, nonché in una costante attività di monitoraggio del web condotta dal nucleo speciale frodi tecnologiche, volta all'individuazione dei siti Internet e di gioco non autorizzati e propedeutica all'emissione di un provvedimento di inibizione da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Per completezza, si evidenzia che la Guardia di finanza, nel periodo 2017-2018, ha svolto complessivamente 448 indagini di polizia giudiziaria delegate dalla magistratura per reati in materia di gioco illegale e scommesse clandestine; ha scoperto 2.839 postazioni clandestine di raccolta scommesse e ha recuperato a tassazione ai fini d'imposta unica sulle scommesse e sui concorsi pronostici oltre 2 miliardi di euro ed ha accertato un'imposta evasa di circa 100 milioni di euro”.
 

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