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Endrizzi (M5S): 'Gioco è di competenza dello Stato'

14 ottobre 2019 - 15:06

Il senatore del M5S Giovanni Endrizzi evidenzia l'impatto sull'uomo del gioco e le prerogative statali in materia.

Scritto da Vg

L'industria del gioco d'azzardo sotto la lente, in un convegno da questo titolo, in Senato, dove viene affrontato anche il tema delle leggi regionali in materia. A coordinarlo, il senatore del M5S (nonchè coordinatore del comitato su gioco e legalità della commissione Antimafia) Giovanni Endrizzi, che sottolinea come l'"azzardo impatta sull’uomo come soggetto sociale e sulla comunità". Si tratta dunque di un settore che "non è per nulla neutro ma ha avuto effetto plasmante". Anche in materia di gioco, "le decisioni richiedono dati, che devono essere analizzati con rigore senza paura della verità", ma "abbiamo scontato decenni di indeterminatezza".

Scendendo sul piano dell'attualità, secondo Endrizzi "va messo in discussione il sistema concessorio" e la "riconversione dei lavoratori del gioco è un fatto necessario". Ancora, "le leggi regionali che bloccano i distanziometri vanno impugnate", mentre "non c’è competenza delle Regioni sul gioco ma dello Stato” e spetta a esso, per esempio, definire "distanze univoche".

 

Secondo Endrizzi occorre inoltre "ridimensionare la domanda di gioco, aumentare controlli sull’illegalità e calmierare il mercato attraverso misure restrittive nei bandi di gara per le concessioni".
A suo modo di vedere, il settore "va riconvertito in forme di gioco che non prevedono denaro. Vi sarà una perdita erariale ma il Governo deve per gradi dichiarare il livello di raccolta che aspetta anno per anno in un’ottica di ridimensionamento”.

 

 

Al convegno prende parte anche la psicologa clinica Claudia Chiavarino, secondo la quale "l'industria del gioco sta scommettendo sui giovani", ma ci sono degli elementi protettivi dal rischio di sviluppare forme di dipendenza comportamentale, come per esempio un buon rendimento scolastico in matematica.

Da parte sua, il sociologo Maurizio Fiasco ripercorre la storia del modello di vincita in Italia: "Quello vecchio su poche vincite, ma importanti, mentre ora sulla loro frantumazione e polverizzazione e su un'altissima frequenza di gioco".

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