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Sanatoria per i concessionari slot, forti perplessità alla Camera e oggi comincia il lavoro in Commissione

12 settembre 2013 - 08:42

Nella seduta di ieri l’Aula della Camera ha esaminato una questione pregiudiziale posta dal Movimento Cinque Stelle al disegno di legge di conversione del decreto legge n. 102 del 2013: Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale (respinta con 136 voti favorevoli e 336 contrari) e il dibattito si è fortemente concentrato sulla sanatoria agevolata per le slot prevista all’articolo 14.

Scritto da Anna Maria Rengo

 

LA QUESTIONE PREGIUDIZIALE - Nell’illustrare la pregiudiziale, la deputata Laura Castelli (M5S) ha osservato: “E’ giusto ricordare quali sono i punti che voi, Governo, avete usato come copertura e come si fa a non parlare del maxi condono legato alle slot machine? Come si fa a non parlare di ciò? Ricordo che in Senato i senatori hanno anche avuto il coraggio di bocciare la nostra mozione, ma questo non è importante. Bene, questo condono risale a parecchi anni fa, quando i contratti di concessione legati alle slot machine avevano un impegno di collegamento rispetto alle questioni tributarie, un impegno che non è mai stato rispettato, e notate che era un accordo bilaterale, non è stato fatto da una parte sola! Ma probabilmente chi prende le concessioni delle slot machine ha più dignità di un cittadino che si vede arrivare una cartella esattoriale o magari pignorare una casa, ma sicuramente non è così... ci sbagliamo. Bene, i 98 miliardi di sanzione sull’evasione sono diventati magicamente 2,5, poi ancora ridotti a 600 milioni. E adesso, se volete davvero ridere, che cosa succede? Succede che i concessionari dicono: ma non è che, magari, abbiamo il coltello dalla parte del manico e possiamo anche permetterci di non pagare 600 milioni? Quindi, in questo momento, il Governo usa una copertura assolutamente non certa per questo decreto, motivo per cui noi consideriamo questo atto incostituzionale”.

LE PERPLESSITA’ DI SCELTA CIVICA - Pur annunciando il voto contrario di Scelta Civica alla pregiudiziale, il deputato Enrico Zanetti ha sostenuto che la formazione politica “rimane convinta della necessità di fare un lavoro molto approfondito in sede parlamentare su questo decreto e che è la prima ad avere forti perplessità rispetto all’opportunità di svendere un condono sul fronte dei giochi pur di arrivare a coprire la riduzione dell’Imu anche per chi francamente qualcosa potrebbe pagarla”, mentre Maino Marchi ha evidenziato, nel ritenere il decreto legge pienamente costituzionale, come “molta evidenza nella questione pregiudiziale viene rivolta alle questioni relative alle coperture finanziarie e al rispetto dell’articolo 81 sotto tre aspetti in particolare; il primo è quello relativo ai giochi. La definizione agevolata dei giudizi per responsabilità amministrativo-contabile potenzialmente consentirà, diversamente da quanto sostenuto nella pregiudiziale, di avere entrate certe e dare così soluzione a uno dei contenziosi più lunghi e complicati degli ultimi anni, che molto difficilmente avrebbe potuto concludersi con il pagamento di due miliardi e 475 milioni di euro. La complessità del contenzioso è anche ben evidenziata nel dossier del servizio studi della Camera proprio sul decreto-legge”.

CONTRARIA LA LEGA NORD - Secondo il deputato Stefano Borghesi, della Lega Nord, all’interno del provvedimento ci sono "due previsioni di maggiori entrate completamente aleatorie e prive di ogni fondamento", in particolare quella contenuta all’articolo 14 che riguarda, appunto, il condono per i concessionari e che è "assolutamente infondata in quanto non si riesce a capire come si possa dare per certa una entrata di questo genere, non sapendo se i diretti interessati al contenzioso accetteranno la definizione agevolata della controversia stessa oppure, com’è possibile e anzi per noi è più che probabile, gli stessi continueranno, potrebbero continuare comunque a difendersi nelle ulteriori fasi procedurali previste nel processo tributario".

I LAVORI IN COMMISSIONE - Proprio oggi sarà avviato, nelle Commissioni riunite Finanze e Bilancio, della Camera, l’esame del decreto Imu. Come anticipato anche in Aula, il Servizio Studi della Camera ha espresso perplessità sull’articolo 14 evidenziando che si presuppone "una percentuale pressoché piena di adesione alla procedura di definizione agevolata" e "non sono peraltro noti gli elementi alla base di tale valutazione". La disposizione, inoltre, "è comunque assistita da specifica clausola di salvaguardia che prevede che, qualora dal monitoraggio delle entrate emerga un andamento non in linea con gli obiettivi di maggior gettito attesi dalla medesima disposizione, possano essere adottati con decreto ministeriale degli interventi compensativi tali da consentire il conseguimento dei predetti obiettivi. Considerata, infine, la natura delle entrate conseguibili mediante la procedura di definizione agevolata prevista dall’articolo 14, - conclude il Servizio Studi - andrebbero precisati gli effetti del gettito in questione ai fini dell’indebitamento netto strutturale”.

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