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Giochi e pubblicità, nel Ddl Endrizzi divieto anche di sponsorizzazione

14 settembre 2015 - 07:47

Ecco il testo del disegno di legge Endrizzi sul divieto di pubblicità per i giochi con vincita in denaro: anche le sponsorizzazioni sono da proibire.

Scritto da Anna Maria Rengo

È stato pubblicato il testo del disegno di legge presentato a fine luglio in Senato da Giovanni Endrizzi e altri colleghi del Movimento 5 Stelle e con il quale si chiede l’introduzione del divieto di pubblicità per i giochi con vincita in denaro.

Il disegno di legge, che deve essere ancora assegnato alle commissioni per l'esame in sede referente, vieta “qualsiasi forma, diretta o indiretta, di propaganda pubblicitaria, di ogni comunicazione commerciale, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti di giochi con vincite in denaro, offerti in reti di raccolta, sia fisiche sia online” e prevede che “la violazione del divieto di cui al comma 1 è punita con la sanzione amministrativa da euro 50.000 ad euro 500.000. La sanzione è irrogata al soggetto che commissiona la comunicazione commerciale, la pubblicità, la sponsorizzazione o la promozione, al soggetto che le effettua, nonché al proprietario del mezzo con il quale esse sono diffuse”.

I proventi derivanti dall’applicazione delle sanzioni sono destinati “alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo”.

 

LE MOTIVAZIONI – Nella relazione illustrativa del disegno di legge, i senatori evidenziano come nel settore del gioco “la pubblicità ha assunto un ruolo determinante e pesantissimo. Non solo per il «reclutamento» di nuovi giocatori. Essa promuove una visione distorta dell’individuo e dei rapporti sociali. Induce la ricerca di un successo economico individuale ed egoistico, stridente con i doveri di solidarietà enunciati dagli articoli 2 e 4 della Costituzione”.

Si ritiene inoltre “paradossale che le convenzioni di concessione in vigore obblighino i concessionari a investire capitali ingenti in pubblicità. L’argomento per cui l’azzardo legale contrasterebbe quello illegale è stato chiaramente confutato dalla relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia della precedente legislatura che evidenzia come l’illegalità si insinui pesantemente nel gioco legale, come peraltro ha documentato l’associazione Libera raccogliendo una casistica di infiltrazioni malavitose, pervasiva in ogni regione d’Italia. Peraltro, anche le stime sui volumi di gioco illegale sono in aumento, dimostrando con ciò che le motivazioni addotte nel disporre la proliferazione dell’offerta e della pubblicità connessa erano infondate”.
Il M5S considera infine “piuttosto evidente che le sacche di illegalità che veniamo ora a scoprire nel mercato dell’azzardo «on line» sarebbero molto ridimensionate proibendo la pubblicità che nella rete Internet è fondamentale per la conoscibilità dei siti. È necessario dunque bloccare immediatamente ogni forma di pubblicità a qualsiasi gioco d’azzardo, in quanto incompatibile con i rischi che ne derivano e con il livello di danno sociale conseguente, ma anche quale essenziale testimonianza sui reali valori perseguiti nell’ordinamento giuridico italiano. Siamo di fronte ad una situazione simile dal punto di vista concettuale a quella che decenni or sono portarono alla messa al bando della pubblicità sui prodotti da tabacco”.

 

LA PROPOSTA DEL PD - Anche alla Camera sono stati presentati disegni di legge per chiedere l'introduzione del divieto di pubblicità. Tra gli ultimi, quello del deputato Lorenzo Basso
 

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