Manovra e giochi: approvati testi base dal CdM, stangata sul comparto
E Il governo approva (salvo intese) il dl fisco e la legge di Bilancio: dalla nuova tassa sulla fortuna, al Preu, tante misure sui giochi.
Via libera "salvo intese" del Consiglio dei ministri alla legge di Bilancio per il 2020 e al decreto fiscale collegato alla manovra, con una serie di misure sui giochi. Dopo oltre quattro ore il governo è riuscito ad avviare formalmente la macchina di una manovra di bilancio 2020 che punta ad attestarsi sugli oltre 30 miliardi. Il Cdm ha dato l’ok al Documento programmatico di bilancio (Dpb), cioè il budget da inviare a Bruxelles, dove sono dettagliate le misure della manovra, composta, appunto dalla legge di bilancio e dal decreto fiscale, sui quali è stato avviato l’esame a Palazzo Chigi. A pesare fortemente sulla manovra è però l’incognita tecnica della proroga al 2020 di 3 miliardi di introiti da partite Iva e forfettari. Uno scenario di variabilità dal quale potranno scaturire molte misure ulteriori, prima dell'approvazione definitiva prevista per la fine dell'anno. Per il comparto giochi, potrebbero arrivare anche ulteriori sorprese.
La Manovra di Bilancio per il 2020 porterà a un aumento immediato del prelievo sugli apparecchi da intrattenimento. Sia slot che Vlt. I tecnici del Mef hanno considerato una revisione della tassazione sui giochi ad ampio raggio. In particolare, viene incrementato il prelievo erariale unico applicabile agli apparecchi da intrattenimento ed effettuati altri interventi minori nel settore, come si legge anche nel Documento programmatico di bilancio 2020 inviato a Bruxelles.
Secondo le stime la misura porterà un effetto finanziario pari a 0,031 sul Pil nel 2020, per arrivare allo 0,034 nel 2022.
TASSE ANCHE PER I GIOCATORI - Tra le molte novità sui giochi, stavolta, ce ne sono anche per i giocatori. Sì, perché tra le mosse più significative che riguardano il comparto c'è la nuova impostazione della cosiddetta "tassa sulla fortuna" con l'introduzione di un meccanismo che cambia completamente il sistema per calcolare la quota di vincita che dovrà essere trasferita all’Erario, sottraendola ai giocatori. In particolare, il decreto fiscale collegato alla manovra modifica l’attuale tassa del 12 percento sulle vincite superiori a 500 euro – dal Gratta & Vinci al Superenalotto fino alle Vlt – si trasforma in un prelievo progressivo: chi più vince più paga al fisco italiano. Fino ad arrivare al 25 percento nel caso di vincite superiori ai 10 milioni di euro.