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Nuovo sottosegretario Mef, nomina attesa in settimana

14 settembre 2021 - 09:59

Attesa in settimana la nomina del nuovo sottosegretario al ministero di Economia e finanze con delega ai giochi, sempre in quota Lega: l'ultima parola spetta a Matteo Salvini.

Scritto da Fm

Dovrebbe essere in dirittura d'arrivo la nomina del nuovo sottosegretario al ministero di Economia e finanze con delega ai giochi, chiamato a sostituire Claudio Durigon, dimessosi alla fine di agosto.

Secondo le indiscrezioni raccolte da GiocoNews.it, l'empasse dovrebbe sbloccarsi questa settimana.

Ad avere l'ultima parola dovrebbe essere Matteo Salvini, leader della Lega, il partito a cui dovrebbe appartenere il nuovo sottosegretario, nell'ottica di un mantenimento degli equilibri di governo attuali.

Chi sarà il successore di Durigon, incoraggiato, in un certo senso, a lasciare la sua carica dopo le polemiche suscitate dalla sua proposta di re-intitolare il parco cittadino di Latina, attualmente dedicato a Falcone e Borsellino, ad Arnaldo Mussolini, il fratello del Duce?
I nomi sul tavolo al momento sono due. In primis quello di Massimo Bitonci, che ha ricoperto lo stesso ruolo nel primo governo Conte (pur non ricevendo la delega ai giochi, all'epoca assegnata al pentastellato Alessio Villarosa), e nel 2019 annunciò la “predisposizione di un disegno di legge delega per il riordino complessivo del settore dei giochi per definire un quadro di regole chiare e precise per il gioco ed a rafforzare la tutela della salute del giocatore”, e prima ancora, nel 2018, fu il primo firmatario della proposta di legge "Disposizioni per il contrasto della ludopatia e la razionalizzazione dei punti di vendita di gioco pubblico".
Accanto a lui c'è anche Edoardo Rixi, già vice ministro a Infrastrutture e Trasporti nel precedente Esecutivo, nonché, anche lui, vecchia conoscenza del mondo del gioco, in virtù del ruolo di assessore allo Sviluppo economico della Liguria ricoperto qualche anno fa, che lo vide fra i principali fautori dello stop all’entrata in vigore della legge regionale in materia del 2012 deciso nel 2018 insieme con la Giunta Toti, propedeutico al varo di una nuova normativa in materia ai tempi promessa di lì a poche settimane, di fatto non ancora arrivata, a tre anni di distanza.
Due figure quindi, non estranee al settore del gioco pubblico, e per le quali si profila una grossa sfida da affrontare: il Riordino, con la R e anche con l'articolo maiuscoli.
Non c'è più tempo da perdere: lo dicono le associazioni del comparto – pronte ad elaborare le le proprie proposte in merito –, e lo ribadisce l'Agenzia delle accise, dogane e monopoli, con il direttore generale Marcello Minenna, che anche alla recente presentazione del Libro blu 2020, è tornato a chiedere un Testo unico, con regole chiare, “omogenee e non discriminatorie” come “primo strumento di contrasto all’illegalità e di vigilanza”, e fondamentali per predisporre per tempo i bandi per le nuove gare, che è opportuno allineare.
Un appello fatto proprio, nella stessa occasione, anche dal presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, che ha dedicato una parte piuttosto ampia dei suoi “saluti istituzionali” proprio al gioco pubblico. Evidenziando la difficoltà di “trovare un equilibrio fra gli interessi dell'Erario e la tutela dei cittadini dal rischio di ludopatia” e l'esistenza di un “quadro frammentario della regolamentazione del comparto, per l'assenza di una visione organica del legislatore”. Per poi chiamare Governo e Parlamento a “valutare con urgenza un riordino che contemperi la tutela della salute dei cittadini con le esigenze dell'Erario, ponendo in equilibrio fra due istanze”.
Senza dimenticare altri dossier urgenti ai quali è necessario mettere mano. A cominciare dal dossier banche, "nodo" a cui connette la risoluzione definitiva della problematica relativa ai rapporti tra operatori del comparto del gioco pubblico e Istituti bancari che molto spesso, per questioni definite "etiche", procedono in via unilaterale al recesso dai contratti di conto corrente con le aziende del settore oppure rifiutano l’apertura di conti correnti a tali soggetti e la concessione di linee creditizie (comprese quelle previste dai decreti di sostegno alle imprese).
Un altro tema non di poco conto e dalla grande delicatezza, oltre che di vitale importanza per le aziende del comparto, che al momento restano "in attesa". Sperando che il nome del nuovo sottosgretario non sia Godot.

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