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Pagliaro (Consiglio Puglia): 'Aiuti ad imprese, ingiusto escludere giochi'

12 maggio 2021 - 07:42

Paolo Pagliaro, capogruppo de ‘La Puglia Domani’, punta il dito sull'esclusione dai fondi regionali delle imprese dell'intrattenimento, comprese le sale giochi e biliardo.

Scritto da Redazione


“La crisi economica dovuta alla pandemia ha messo in ginocchio soprattutto le aziende dei settori cultura e turismo, penalizzati più di altri dalle misure di contenimento del contagio. Misure che in molti casi hanno pressoché azzerato i fatturati, obbligando peraltro a sostenere costi aggiuntivi, rispetto a quelli fissi, per gli adeguamenti anti Covid. In questo scenario allarmante, i bandi regionali Custodiamo la Cultura in Puglia 2.0 e Custodiamo il Turismo in Puglia 2.0 rappresentano una boccata d’ossigeno, visto che destinano a sostegno delle imprese in crisi di liquidità causa Covid le risorse residue degli avvisi precedenti. Ma da questa possibilità sono esclusi i codici Ateco che abbracciano una fetta importante d’imprese dello spettacolo e dell’intrattenimento ferme per la pandemia, che meriterebbero invece di essere ricomprese. In particolare, manca tutta la filiera della macro classe 93.29 (organizzazione eventi, divertimento, discoteche, sale da ballo, sale giochi e biliardo…)".

A ribadirlo in una nota è il consigliere regionale pugliese Paolo Pagliaro, capogruppo de ‘La Puglia Domani’.

"Escludere dai bandi una platea tanto vasta e ferita dalla crisi è davvero ingiusto. Ecco perché ho presentato una richiesta di audizione urgente in IV Commissione, chiedendo che si affronti la questione con l’assessore Bray e gli uffici competenti, prima che i bandi in questione vengano esaminati e approvati in Giunta, per porre rimedio ad una disparità davvero iniqua.
Poiché il valore degli aiuti viene calcolato in percentuale sul calo di fatturato e corrispettivi registrato rispetto al periodo antecedente la pandemia, ogni azienda è tenuta a dimostrare queste perdite per poter accedere alla sovvenzione. Quindi, perché escludere a prescindere alcune categorie di attività, privandole di un beneficio importante per superare questo periodo così difficile?
Ci auguriamo che questa nostra legittima richiesta venga accolta in audizione, per estendere anche ai codici Ateco lasciati fuori il sostegno per la ripartenza che tutti aspettiamo, necessario per rilanciare turismo e cultura che sono linfa vitale per la nostra economia”.
 

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