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Gioco e criminalità, Vaccari: 'Fronte comune sui controlli'

24 gennaio 2017 - 17:15

L'aula del Senato esamina la Relazione sulle infiltrazioni mafiose nel settore del gioco lecito e illecito: Vaccari (Pd) illustra contenuti e proposte.

Scritto da Anna Maria Rengo

Così come avvenuto alla Camera, dove in conclusione è stata approvata una risoluzione, anche in Senato è iniziato l'esame della relazione sulle infiltrazioni mafiose nel gioco lecito e illecito, messa a punto dal decimo comitato della commissione Antimafia dopo un lungo ciclo di audizioni. E' il suo coordinatore, il senatore del Pd Stefano Vaccari, a illustrare i contenuti della stessa e anche le proposte normative e regolamentari che essa contiene. Nell'esporre i dettagli della relazione, Vaccari ha espresso perplessità sul fatto che i dati sulla raccolta del gioco saranno disponibili solo da maggio, e ha evidenziato come il settore "appare ancora permeabile e vulnerabile all’illegalità".

“Il settore del gioco e delle scommesse richiede un legislatore capace di seguire sia l’aspetto legale, sia quello illegale", afferma Vaccari. "Un legislatore capace di seguire l’interesse erariale, ma anche ascoltare il parere degli enti locali e di arginare l’agire della criminalità organizzata che nutre un forte interesse per questo settore. La relazione mostra come il gioco legale sia ancora vulnerabile. Devono essere presi provvedimenti per evitare che le valute virtuali, i bitcoin, non siano funzionali al riciclaggio, specie in siti di gioco online che operano nel settore illegale e con transazioni non tracciabili. E’ urgente poi un’intesa tra Stato ed Enti locali per una normativa comune che agevoli i controlli delle forze dell’ordine. Occorre poi rafforzare le barriere contro l’accesso della criminalità organizzata al sistema pubblico dei giochi, in tutte le sue forme. Le gare delle concessioni devono essere infine bandite con maggiore cura, assegnando ai concessionari una responsabilità civile e nelle tempistiche e nelle forme di tutela del giocatore contro la ludopatia”.

IL GIOCO ONLINE - Vaccari ha evidenziato inoltre come il settore del gioco online "è fortemente a rischio di infiltrazione, anche grazie alla collocazione dei provider in Paesi lontani.La principale criticità risiede nel fatto che lo scambio di ricchezze ha luogo sulla rete tra soggetti che non sono facilmente individuabili e che possono operare in Stati diversi, compresi quelli la cui la legislazione sull’antiriciclaggio è, per molti versi, carente. È urgente intervenire in modo da rendere più trasparenti e tracciabili tutte le operazioni e le transazioni. La relazione – aggiunge – segnala la necessità di maggiori interventi nei confronti dei ctd con strumenti straordinari di intervento. La relazione formula poi al governo una raccomandazione: maggiori protezioni dagli attacchi di hacker, visto che il nostro sistema è particolarmente vulnerabile. Si chiedono infine al Governo norme più armonizzate a livello europeo”.
Vaccari ha inoltre evidenziato come nel corso delle audizioni "abbiamo colto il senso di un vero e proprio malessere del sistema dei giochi, di cui le molteplici indagini giudiziarie anche più recenti sono forse solo un indizio, la punta dell'iceberg degli enormi interessi che nutre la criminalità organizzata verso questo settore".
IL DIBATTITO - Intervenuto nel dibattito seguito all'illustrazione di Vaccari, il senatore Luigi Perrone (Cor), ribadisce: "Serve un quadro normativo unitario. Esortiamo gli amministratori locali e regionali a costruire una piattaforma permanente sui controlli amministrativi e di ordine pubblici.  Il gioco online sta diventando l'insidia maggiore, è una preoccupazione non solo italiana, ma internazionale". Cor annuncia il voto favorevole alla relazione presentata. 
Nunziante Consiglio, della Lega Nord e Autonomie, sottolinea: "Abbiamo dato il nostro favorevole alla Camera e tenderemo a far sì che questo documento sia integrato anche nel prossimo futuro. Siamo soddisfatti dalla relazione e consideriamo quello svolto dal comitato un ottimo lavoro". Secondo il senatore, "la relazione della Commissione antimafia è uno strumento fondamentale per comprendere al meglio l’attuale situazione, ma serve un intervento del Governo per fare veramente qualcosa di positivo contro la ludopatia e per creare un forte danno alla criminalità organizzata".
La senatrice Donatella Albano (Pd) interviene affermando: "E' compito dello Stato mettere in campo ogni possibile misura per ridurre, quanto più possibile, la dipendenza dal gioco contrastando, allo stesso tempo e in maniera decisa, la presenza delle organizzazioni criminali all’interno del settore. Accolgo fortemente le proposte contenute nella relazione, in partricolare il rafofrzamento delle barriere all'ingresso. Altresì sarà opportuno rafforzare le misure antiriciclaggio, attraverso una maggiore tracciabilità delle vincite al gioco. Ha ragione la relazione nel sottolineare che l'eccessiva polverizzazione dei punti di gioco ostacola i controlli".
Lucrezia Ricchiuti, anch'essa del Pd, aggiunge: "Sollecitiamo il governo a un sollecito recepimento delle indicazioni" e sottolinea: come occorra "introdurre il divieto di partecipazione per l’operatore economico che sia stato soggetto alla sanzione interdittiva o ad altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione o avendo subito condanna per il reato di falso in bilancio".
Giovanni Endrizzi, del Movimento 5 Stelle, ritiene che "vada contrastato tutto l'azzardo". Endrizzi ritiene che "per imporre omogeneità occorre prenedere la legge più restrittiva a livello locale e renderla nazionale".
Giuseppe Lumia (Pd) prende la parola per affermare: "Colpiamo la mafia presente nel gioco d'azzardo. In questo compito è preziosissimo il lavoro svolto dalla commissione Antimafia. Anche in questa legislatura si è lavorato sodo, oggi la nostra responsabilità ci porta a una risoluzione che impegna il governo su fatti e misure molto precise".  
Il senatore Franco Mirabelli (Pd)  e altri hanno presentato una proposta di risoluzione, identica come apprende Gioconews.it a quella approvata dalla Camera, e che sarà discussa e votata nella seduta di domani 25 gennaio.

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