Umbria, sì a proposta Casciari: 'Legge Gap ok anche per sale scommesse'
Il consiglio regionale dell'Umbria ha approvato la proposta di legge di Carla Casciari che equipara sale scommesse a sale da gioco e riconosce poteri dei Comuni su limiti orari.
L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato a maggioranza (15 voti favorevoli e 3 astenuti: M5S e FI) la proposta di modifica della legge regionale “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico”, di iniziativa della consigliera Carla Casciari (Pd), dopo il rinvio nella seduta della scorsa settimana.
La proposta di legge intende “fornire alle amministrazioni locali ulteriori strumenti per fronteggiare con tempestività e certezza i rischi provenienti dal proliferare anche sul territorio regionale di luoghi dediti ad attività riconducibili al gioco d'azzardo, mirando a introdurre l’equiparazione tra le sale da gioco e le sale scommesse, sottoponendo anche queste ultime ai limiti previsti relativamente alla distanza da punti sensibili come scuole, centri di aggregazione giovanili e luoghi di culto”.
quiete pubblica, di “disporre limitazioni orarie all'esercizio del gioco tramite apparecchi elettronici all'interno delle sale da gioco, delle sale scommesse e degli esercizi pubblici e commerciali nei momenti di massimo afflusso”. Su questo argomento non c'è stata identità di vedute, così i consiglieri Nevi (Fi) e Ricci (Rp) hanno sottolineato che orari diversi da Comune a Comune comporterebbero una serie di problemi quali spostamenti da una sede all'altra e conseguenti difficoltà di gestione per i sindaci, senza contare che internet è aperto tutto il giorno e si potrebbe comunque continuare a giocare. A questo proposito Nevi e Ricci avevano presentato un emendamento soppressivo che è stato bocciato. Per superare le difformità è stato quindi approvato un ordine del giorno realizzato su proposta del capogruppo del Pd, Gianfranco Chiacchieroni, integrato dal contributo proveniente da altro ordine del giorno firmato da Raffaele Nevi (Fi), che impegna la Giunta regionale “ai fini di una compiuta attuazione del disegno di legge ad un'azione di forte sensibilizzazione politica verso il Governo tesa a realizzare “una chiara e netta direttiva in campo nazionale che riguardi gli orari di accesso a sale giochi e simili, tale da consentire applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale”. Tale ordine del giorno è stato approvato con voto favorevole di Pd, Ser, Misto-Mdp, FdI, Fi: voto contrario di Ln e astensione di M5S.
secondo da Mancini e Fiorini (LN) (norme più stringenti sulle macchine da gioco che equiparano il rinnovo del contratto di licenza alla nuova istallazione).
scommesse e quelle delle sale gioco sono da considerarsi paritetiche dato che
entrambe le attività possono essere fonti di rischi di diffusione della ludopatia, riconfermando che ai fini della tutela della salute le legislazioni regionali in materia possono assoggettare e regolamentare le distanze minime dai luoghi sensibili, condizione indispensabile per l'autorizzazione e l'apertura anche delle sale scommesse. La raccolta lorda da gioco d'azzardo in Umbria vale 1 miliardo e 29milioni di euro l'anno, secondo quanto riportato dagli ultimi dati (2015) forniti dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli. E' un dato allarmante, che deve richiamare l'attenzione sul tema da parte di livelli istituzionali. In questo quadro auspico un protagonismo da parte dei Comuni nel raccogliere i segnali di pericolo provenienti dal tessuto sociale rispetto al diffondersi del disagio connesso al gioco, e spero che grazie alle modifiche introdotte dalla mia proposta di legge le amministrazioni possano agire con tempestività nel regolamentare questo delicato settore nell'interesse della collettività e per garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell'ordine pubblico, e per ridurre il rischio di dipendenza dal gioco delle fasce più fragili della popolazione come giovani e anziani. In attesa che si compia entro aprile 2018 quanto previsto nella legge di Stabilità 2016 del Governo – conclude Casciari -, ovvero un taglio del 34 per cento sul numero degli apparecchi, e che l'intesa tra Governo e Regioni fornisca una riforma complessiva del settore, l'Umbria si conferma attenta a questa emergenza socio-sanitaria".
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