"Sono già 1500 le adesioni di lavoratori, imprese, associazioni e rappresentati istituzionali alla manifestazione di venerdì 29 aprile". A comunicarlo è il Coordinamento alleati per la legalità, che nella giornata di venerdì, a partire dalle 11, ha indetto la manifestazione 'Legalità lavoro Lazio. I lavoratori del gioco pubblico in piazza per 3 buoni motivi" sotto la sede della Giunta della Regione Lazio.
"L’appuntamento", spiegano in una nota gli organizzatori, "sarà l’occasione per presentare alla giunta regionale e al presidente Zingaretti, ai cittadini, alle realtà associative, alle istituzioni romane e ai media le proposte del Coordinamento alleati per la legalità, convinti che sia possibile continuare a costruire un modello virtuoso di gestione del gioco pubblico nel Lazio che valorizzi i principi e i valori ispiratori della legge 5/2013 sul contrasto al Gioco d’azzardo patologico, senza spazzare via i presidi di legalità e senza regalare alle mafie queste attività, ed altre, nel Lazio".
Il Coordinamento raccoglie le più importanti associazioni del settore: Acadi - Confcommercio, Acmi e Astro (aderenti a Confindustria), Agisco, Assotabaccai, Criga, Donne in Gioco, Egp – Fipe, Fit - Federazione Italiana Tabaccai, Sapar, Sts – Sindacato totoricevitori sportivi, Utis, recenti protagonisti anche con momenti di confronto per promuovere le proposte raccolte nel "Manifesto per la cultura del gioco legale".
Nella nota vengono ricordati "l’istituzione delle ‘Case della legalità’ in ogni punto di gioco pubblico per segnalare illeciti o atti di illegalità urbana, l’introduzione del controllo di accesso attraverso la Gaming Card, il bollino ‘Alleati per la legalità’ e la campagna di sensibilizzazione, l’attivazione del registro di autoesclusione, la formazione, la qualità degli ambienti, la nuova distribuzione dei punti di gioco per evitare zone a luci rosse. Proposte e azioni concrete come l’inaugurazione, il 22 aprile scorso alla presenza del presidente del Municipio Roma V Mauro Caliste, della prima Casa della legalità della Regione Lazio".
L’appuntamento di venerdì 29 aprile, si apprende ancora dalla nota, "vuole essere anche un’ulteriore occasione di dibattito e impegno con le istituzioni municipali, comunali, regionali e nazionali. Vogliamo sottolineare quanto alcune norme regionali, come il cosiddetto ‘distanziometro’ che entrerà in vigore dal prossimo agosto, metteranno a rischio l’occupazione dei 16.000 lavoratori del comparto, aprendo le porte alla criminalità organizzata. Il Lazio, la nostra regione, non se lo può permettere".