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Coronavirus, ecco come sarà la 'fase 2': riapertura a tappe a partire dal 4 maggio

09 aprile 2020 - 07:10

Il governo ha deciso: il calendario delle riaperture sarà tracciato da Palazzo Chigi. A casa fino al 13 aprile e dopo i ponti ripartono le aziende, di regione in regione.

Scritto da Redazione
Coronavirus, ecco come sarà la 'fase 2': riapertura a tappe a partire dal 4 maggio

 

La "fase 2" sarà differenziata in ogni Regione, ma la decisione finale sulle riaperture spetterà sempre al governo. È questa la linea decisa dall'esecutivo per gestire l’emergenza da coronavirus a partire dal 4 maggio e quella che tutti sperano possa essere l'uscita dal tunnel. Tra oggi (giovedì 9 aprile) e domani, il premier Giuseppe Conte firmerà il nuovo decreto -  pronto a entrare in vigore dal 14 aprile - che confermerà il divieto di spostamento per i cittadini, autorizzando, tuttavia, la ripresa dell’attività per alcune imprese, subito dopo le vacanze pasquali. Mentre tutte le altre decisioni sono rimandate alle prossime ore, sulla base dei dati e delle analisi che arriveranno dalla comunità scientifica. Nel frattempo, tuttavia, la curva del contagio del coronavirus ha iniziato a scendere, rendendo sempre più concreta l'ipotesi di avviare la sempre più attesa fase 2 (quella cioè dei “convivenza con il virus”), che – come anticipato – sarà articolata in due step. Ma tutto si svolgerà nella massima cautela. Il giorno dopo Pasquetta, se i dati si confermeranno, ci potrebbe dunque già essere qualche riapertura delle attività produttive, mentre per riprendere a spostarsi e ad uscire di casa (sempre con molteplici precauzioni, “perché il virus non è sconfitto”), bisognerà attendere almeno l'inizio di maggio. Con i locali pubblici che non potranno riaperire prima di metà maggio. Mentre nel frattempo, gradualmente, ripartiranno varie aziende.

IN ARRIVO GLI INDICI DI RISCHIO - A tal proposito, su richiesta del premier Giuseppe Conte, l’Inail e gli esperti del Comitato tecnico scientifico starebbero mettendo a punto una mappa di tutte le attività lavorative con il relativo indice di rischio connesso all’emergenza Covid-19, allo scopo di indicare al governo delle linee guida sulle modalità e tempi con cui le diverse professioni potranno ripartire durante la fase 2. La mappa prevederebbe tre diversi indici di rischio: basso, medio e alto. E ad ogni livello dovrebbero corrispondere adeguate misure di protezione e di distanziamento sociale. Con i locali da gioco che si andranno a collocare inevitabilmente nella fascia di massimo rischio.
LAVORI SERRATI FINO A PASQUA – Intanto nella giornata di oggi è prevista una nuova riunione del governo, a Palazzo Chigi, sempre dedicata alle misure di contenimento, con il presidente del Consiglio che incontrerà nuovamente i capi delegazione di Pd, M5S, Leu e Iv, alla presenza anche del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Per poi incontrare anche i rappresentanti delle imprese e dei sindacati, oltre a quelli delle Regioni, per decidere come allargare il novero delle attività consentite. Visto che il pressing degli industriali si fa sempre più serrato, con Confindustria Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, ad esempio, che hanno sottoscritto una agenda per la riapertura delle imprese nel breve periodo. Con successiva richiesta di intervento da parte dei sindacati. Da qui l’idea del governo di individuare le categorie di aziende (all’interno dei codici Ateco) legate alle filiere strategiche come alimentare, farmaceutica e sanitaria, anche se le riaperture mirate riguarderanno anche la manifattura, in particolare la meccanica, l’edilizia e il commercio, soprattutto quello all’ingrosso. Ovviamente tutte le aziende, alla ripartenza, dovranno rispettare i criteri del distanziamento sociale e nel caso prevedere l’obbligo di mascherina e altri protocolli di sicurezza. Per una sorta di test, per il governo, durante il quale predisporre, insieme agli esperti, un piano di progressivo allentamento della stretta in particolare dell’industria che si vorrebbe far ripartire tutta entro la fine del mese prossimo. In questo frangente a ripartire potrebbero essere anche alcune aziende di servizi e, dunque, anche quelle del gioco: anche se i locali pubblici rimarranno comunque con la saracinesca abbassata almeno per altri trenta giorni.
 

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