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FdI interroga il Mef: 'Tutelare gestori ed esercenti'

23 giugno 2022 - 10:17

I deputati FdI, dopo la multa a un gestore pugliese, indicano al Mef che la determina di Adm sulla certificazione dei giochi porta solo nuova burocrazia.

Scritto da Redazione
FdI interroga il Mef: 'Tutelare gestori ed esercenti'

 

"È, ad avviso degli interroganti, surreale, per usare un eufemismo, la determina direttoriale dell’Agenzia delle accise, delle dogane e dei monopoli n. 65 del 18 maggio 2021 che prevede che siano sottoposti a certificazione giochi come ' calciobalilla, carambole, biliardi, dondolanti per bambini, tavoli da ping pong', equiparati a videopoker e slot".

Inizia così l'interrogazione rivolta al ministero dell'Economia e delle finanze, Daniele Franco, dai deputati di Fratelli d'Italia Salvatore Caiata, Massimiliano De Toma, Salvatore Deidda, Gianluca Vinci, Rachele Silvestri, Riccardo Zucconi e Monica Ciaburro.

I deputati chiedono di sapere "se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere con riguardo alla determina dell’Agenzia delle accise, delle dogane e dei monopoli n. 65 del 18 maggio 2021 che nulla ha a che fare con il gioco d’azzardo e colpisce, invece, indiscriminatamente gestori e proprietari di esercizi pubblici, caricandoli di ulteriori incombenze burocratiche e tasse, nonostante il grave periodo di recessione economica".

Il decreto, che nelle intenzioni dovrebbe riordinare il settore giochi negli esercizi pubblici, distinguendo quelli che non prevedono vincite in denaro da quelli che, invece, le prevedono, secondo i deputati "è destinato a produrre effetti kafkiani, se non fosse che a rimetterci, oltre agli ignari giocatori di biliardino, tra cui i nostri bambini, sono anche i gestori di locali pubblici di stabilimenti balneari, già pesantemente messi in ginocchio da una crisi finanziaria senza precedenti e oggi alle prese con un nuovo e assurdo adempimento burocratico, perché l’incombenza, come specificato nel decreto, spetta al gestore dell’apparecchio e, dunque, anche all’esercente del locale qualora ne sia il proprietario".

"Da essere giochi intramontabili, simboli dell’estate italiana, il calciobalilla, i flipper e altre forme tradizionali di intrattenimento rischiano di scomparire, per effetto di tale decreto, secondo il quale tutte le apparecchiature per il gioco installate in locali pubblici devono essere munite di un 'nulla osta' e di un certificato identificativo: un certificato apposito, un nulla osta e, ovviamente, il pagamento dell’imposta sugli intrattenimenti dovrebbero dimostrare che i biliardini e tutti i 'giochi azionati a gettone' hanno caratteristiche tali da far escludere qualunque vincita in denaro, che farebbe scattare le norme del gioco d’azzardo". 

Ricordano quindi i deputati che "fino al 2021 infatti, i calciobalilla erano esenti dal pagamento dell’imposta sugli intrattenimenti applicata ai giochi a pagamento con vincita di premi, mentre la determina n. 65 del 2021, con perfetto tempismo, ha previsto che anche i locali in possesso di biliardini e flipper debbano versare la tassa, che ammonta all’8 per cento dell’imponibile medio forfettario, oltre al limite Iva; il gestore di uno stabilimento o di un locale pubblico e finanche di un circolo culturale che vuole mettere a disposizione dei clienti calciobalilla, carambole, biliardi, flipper e freccette si trova costretto a pagare altre tasse o a rischiare una multa fino a 4.000 euro e così molti hanno deciso di fare a meno di una forma di intrattenimento, anche gratuita, per bambini e famiglie".

"Il titolare di un lido di Margherita di Savoia, in Puglia", riportano i deputati interroganti, "è stato già multato, per- ché ancora non aveva ottemperato agli obblighi previsti dalla legge. Invece di colpire, giustamente, il gioco d’azzardo, si punisce incomprensibilmente il gioco di puro intrattenimento, disincentivando l’attività ludica sana e di aggregazione sia per giovani che per meno giovani".

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