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Fiasco: 'Gioco, Stato persegua l'interesse pubblico'

05 settembre 2017 - 10:22

Maurizio Fiasco, consulente della Consulta nazionale antiusura, evidenzia le necessità in materia di politiche sul gioco pubblico.

Scritto da nostro inviato Daniele Duso
Fiasco: 'Gioco, Stato persegua l'interesse pubblico'

Milano - "Oggi dobbiamo parlare oggi non di un riordino, ma di una scelta istituzionale che deve far prevalere un interesse pubblico e di ricondurre il gioco al rispetto delle normative". Lo afferma Maurizio Fiasco, consulente della Consulta nazionale antiusura, nel suo intervento alla tavola rotonda sul tema "Istituzioni e azzardo in Italia", in corso a Milano. "Oggi al gioco pubblico e al gioco d'azzardo, per l'incapacità dello Stato di controllare il sistema, sta emergendo un gioco grigio che rischia di sfuggire", aggiunge.

Secondo Fiasco, "ogni intervento nel settore dell'azzardo deve mirare a ridurre non solo l'offerta ma anche il consumo di gioco d'azzardo". Inoltre, "la giurisprudenza favorevole a Comuni e Regioni deve tradursi in condificazione nazionale". A suo modo di  vedere, "l'ultima bozza governativa del 2 maggio non tiene conti delle successive sentenze dei giudici della Corte costituzionale e del Consiglio di Stato che confermano l'imprescindibilità del contributo normativo e regolamentare in materia di contrasto all'azzardo di Regioni e Comuni".

Tra le proposte operative lanciate, quella di fissare "la sequenza delle operazioni di downsizing, cioè di riduzione dell'offerta indissolubilmente finalizzata all'abbassamento (per estensione e per intensità) della domanda", ma anche l'adizione di "misure urgenti per contenere le forme più impattanti e aggressive di gioco pubblico d'azzardo: 10elotto sequenziale, Vlt in sale da gioco, lotterie Gratta e vinci pubblicizzate, casinò online e forme virtuali di azzardo".

Il consulente ricorda, inoltre, che "in vent'anni si sono introdotte 47 nuove forme di gioco di azzardo. Con successive leggi di stabilità (finanziarie) di sono via via introdotti nuovi giochi". E "la quota trattenuta rimane stabile, ma non sappiamo qual è la quota incassata dall'erario. A settembre 2017 i dati del 2016 sono ancora 'soggetti ad assestamento'. La quota montepremi è cresciuta fino all'80 percento, ma questa è solo la leva su cui si costituisce la dipendenza. Più ancora delle sostanze stupefacenti, per le quali a un certo punto svanisce il valore euforizzante. Valore che invece permane nel gioco patologico. Fino alla fine degli anni '90 il gioco d'azzardo è rimasto stabile. Con l'inflazione del gioco d'azzardo si è modificato anche l'impatto sociale sui territori. Per questo chiediamo di ricondurre lo Stato a perseguire l'interesse pubblico. Lo Stato non può essere un promoter, la questione è ormai etico-politica. Auspichiamo un ritorno quantomeno alla metà degli anni '90, per quanto sia una richiesta forte e difficilmente raggiungibile. 

LE RICHIESTE DELLA CONSULTA ANTIUSURA - Abbiamo sette richieste espresse nel nostro documento. Prima del cambiamento tecnologico chiediamo che vengano valutate le conseguenze di queste nuove macchine. Il legislatore non ha a disposizione studi adeguati per poter valutare, così come gli algoritmi utilizzati per creare le 'quasi vincite' non sono percepibili dal giocatore. Occorre poi una verifica preventiva e di sorveglianza sanitaria da parte del Servizio Sanitario Nazionale, la governance del problema va modificata. Quindi c'è la questione privacy. Ok che la tessera sanitaria evita il gioco dei minori, ma non possiamo permettere che le aziende raccolgano tutti questi dati (come già successo a 3,5 milioni di giocatori online) per elaborare nuove e più mirate campagne di marketing. Perché l'Agcom non può esercitare anche su questo un azione di sorveglianza? Infine: territorio e tempi. In assenza di un ruolo attivo da parte del Ministero, Regioni e Comuni sono chiamati a gestire in primis la tutela della salute. Lo Stato deve dare un programma di massima, ma nulla di più. In merito agli orari, pur mantenendo la liberalizzazione oggi prevista, è evidente che nessun provvedimento può evitare a un Comune di limitare gli orari di esercizi che, per definizione, devono essere controllati. Va poi esteso alle persone fisiche l'accesso alla misura dell'art. 14 della legge antiusura. La nostra proposta è, come si vede, propositiva, non ostruzionista. Dobbiamo mirare a chiudere una lunga stagione non in linea con il documento costituzionale".

AVANZI - Maurizio Avanzi (Alea - Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio, And - Azzardo e Nuove dipendenze) aggiunge: "Quando una persona diventa dipendente non è più libera di fare delle scelte. Prima del 2000 non ricordo tante richieste d'aiuto, sono triplicate negli ultimi anni. La maggior parte sono persone normalissime. La parola 'fragile' non significa niente, così come 'gioco legale'. Lo Stato però deve mettere a norma questo settore. Chi è malato non deve poter più giocare".
CEFALONI - Carlo Cefaloni del Movimento Slotmob sottolinea: "Dobbiamo aprire gli occhi su un orizzonte riformista. Ci troviamo di fronte ad una eccessiva distribuzione. Questo è l'orizzonte, la proposta della Conferenza sarà sicuramente interessante, anche se l'orizzonte che abbiamo davanti è un qualcosa di molti più radicale".
CICCARELLI - Emma Ciccarelli (Forum Associazioni Familiari) afferma: "Quanto fatto è già qualcosa, ma occorre fare di più per aiutare le famiglie, che non hanno altro supporto se non le associazioni di volontariato. Occorre anche iniziare a parlare di prevenzione e occorre farlo anche uscendo dall'ottica emergenziale. La richiesta è di aumentare la spesa pubblica a favore della prevenzione".
MAINARDI - Ernesto Mainardi di AGeSC sottolinea: "Abbiamo sempre parlato dell'importanza di creare alleanze formative sul territorio. Una cosa di questo genere potrebbe portare a controllare l'introduzione di quei giochi che sono preparatori all'entrata dei futuri adulti nel mondo dell'azzardo". 

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