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Gemmato (Ministero Salute): 'Riordino, garantiti tutela dei minori e sviluppo del gioco sicuro'

15 marzo 2024 - 11:30

In risposta ad un'interpellanza dei deputati del Movimento cinque stelle il sottosegretario per la Salute, Marcello Gemmato, chiarisce che la Consulta permanente prevista dal riordino 'non sostituisce l'Osservatorio sul gioco ma lo affianca, avendo componenti, competenze e funzioni differenti'.

Scritto da Fm
Nella foto: il sottosegretario per la Salute, Marcello Gemmato © Pagina Facebook Marcello Gemmato

Nella foto: il sottosegretario per la Salute, Marcello Gemmato © Pagina Facebook Marcello Gemmato

“Come ho già rappresentato in più occasioni, presso il ministero della Salute opera l'Osservatorio per il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, istituito ai sensi dell'articolo 7, comma 10, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2019, n. 189.

Detto organismo svolge funzioni di monitoraggio della dipendenza dal gioco d'azzardo, individuazione e definizione degli interventi idonei, anche innovativi, per contrastare detta dipendenza, con riferimento tra l'altro all'ambito del gioco d'azzardo online. Tra i compiti essenziali dell'Osservatorio vi è l'aggiornamento sulla base di evidenze scientifiche delle linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione, rivolte alle persone affette da disturbo da gioco d'azzardo”.

 

Così il sottosegretario di Stato per la Salute, Marcello Gemmato, sottolinea l'importanza dell'operato dell'Osservatorio ministeriale per il contrasto al gioco patologico, al centro di un'interpellanza urgente alla Camera presentata dal deputato Andrea Quartini (Movimento cinque stelle).

 

Nella sua risposta pronunciata nell'aula dell'Assemblea nella mattinata di oggi, 15 marzo, Gemmato ricorda che “con il decreto del ministro della Salute 16 luglio 2021, n. 136, è stato poi emanato il regolamento recante l'adozione delle linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da gioco d'azzardo patologico”.

 

Ed ecco i chiarimenti sul punto più controverso, relativo alle misure per la prevenzione del gioco patologico contenute nel decreto legislativo per il riordino del gioco online, approvato all'inizio di questa settimana in Consiglio dei ministri. “Per quanto riguarda l'asserita assenza di disposizioni adeguate e coerenti al perseguimento degli obiettivi di tutela dei soggetti vulnerabili, nell'ambito dell'atto del Governo n. 116, avente ad oggetto il decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi d'azzardo a partire da quelli a distanza, ritengo doveroso segnalare che, già dall'elencazione dei principi fondamentali da osservare nell'esercizio del gioco pubblico, contenuti nell'articolo 3, viene espressamente citato, oltre alla tutela dei minori, lo sviluppo del gioco sicuro volto ad assicurare la tutela del giocatore, specie se appartenente a fasce deboli, sia dal punto di vista della salute, sia da quello dell'ordine pubblico e della sicurezza rispetto a fenomeni criminali, nonché la promozione del gioco responsabile diretto ad evitare forme anomale o distorte delle giocate, o comunque suscettibili di generare dipendenza patologica nel giocatore”, rimarca Gemmato.

Detti principi, prosegue il sottosegretario, “rafforzano l'esigenza di assicurare la tutela del giocatore dal punto di vista della salute ed evitare anomalie e distorsioni suscettibili di generare dipendenza patologica.

Tali principi trovano la loro esplicazione anche in più articoli del decreto legislativo, come ad esempio l'obbligo dell'adozione e messa a disposizione dei meccanismi di tutela e protezione del giocatore da parte dei soggetti titolari della concessione per l'esercizio e la raccolta a distanza dei giochi: articolo 6, comma 6, lettera e). L'obiettivo primario di perseguire piena e affidabile protezione della salute del giocatore, attraverso misure idonee a prevenire ogni modalità di gioco che possa generare disturbi patologici del comportamento o forme di ludopatia: articolo 14, comma 1. L'istituzione della Consulta permanente dei giochi pubblici ammessi in Italia con lo scopo di monitorare l'andamento dell'attività di gioco e i loro effetti sulla salute dei giocatori, nonché di proporre al Governo misure ed interventi idonei allo scopo di contrastare lo sviluppo della ludopatia, così come recitato all'articolo 14 comma 3. Detta Consulta, peraltro, non sostituisce l'Osservatorio sul gioco ma lo affianca, avendo componenti, competenze e funzioni differenti.

Il successivo articolo 15, inoltre, detta ben 8 criteri finalizzati alla tutela e alla protezione dal gioco patologico a cui dovranno adeguarsi i sistemi di gioco dei concessionari. Si tratta di misure di autolimitazione del gioco in termini di tempo, spesa e perdita di denaro, limitazioni basate sugli importi depositati su un conto di gioco, secondo l'età del giocatore e i suoi comportamenti di gioco, basati sulle migliori pratiche internazionali di settore. Messaggi automatici durante il gioco che richiamino l'attenzione del giocatore sul tempo passato nel gioco, su quanto si è speso e sul superamento dei limiti preimpostati; obbligo di avere nei siti di gioco contenuti obbligatori di informazione sul gioco problematico e sugli strumenti offerti di prevenzione e supporto; strumenti di autoesclusione dal gioco, temporaneo o anche definitivo; attivazione di canali di contatto e assistenza a disposizione dei giocatori, nonché formazione obbligatoria degli operatori del call center di contatto con i giocatori; monitoraggio dei livelli di rischio associato ai singoli giochi; presenza di strumenti idonei a garantire al concessionario un maggior controllo sul grado di partecipazione al gioco dei giocatori più esposti al rischio di gioco patologico.

Infine, rilevo che il cennato schema di decreto delegato è stato sottoposto al parere delle commissioni V e VI della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica che, nel rilasciare il loro parere favorevole, hanno formulato alcune osservazioni richiedendo, tra l'altro, l'inserimento nel medesimo provvedimento del principio fondamentale da osservarsi nella gestione del gioco on line della promozione, comunicazione e informazione di messaggi ai soli fini sociali funzionali alla diffusione del gioco sicuro e responsabile, ai fini della protezione dei giocatori e, in particolare, dei soggetti più vulnerabili e al fine di prevenire e contrastare il gioco patologico, riportanti l'indicazione del logo o del marchio del concessionario che promuove il messaggio. Detta osservazione è stata recepita nel testo dello schema di decreto delegato, che è stato deliberato in via definitiva dal Consiglio dei ministri, nella seduta di lunedì 11 marzo 2024, con l'inserimento di detto principio, lettera m), nell'articolo 3, comma 1, e ribadito al comma 3 dell'articolo 15. Alla luce di quanto rappresentato, posso confermare che sia la tutela della salute del giocatore, che la previsione di una comunicazione funzionale alla diffusione del gioco sicuro e responsabile, risultano adeguatamente garantiti nell'ambito dell'emanando decreto legislativo”.

 

 

L'INTERPELLANZA DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE – Nella loro interpellanza, i deputati del Movimento cinque stelle affermano che  il decreto legislativo per il riordino del gioco online, a loro giudizio, “non reca disposizioni coerenti e adeguate al perseguimento degli obiettivi di tutela dei soggetti vulnerabili e alla prevenzione dei fenomeni di disturbi da gioco poiché introduce una serie di misure che, di fatto, accrescono il potere ed il profitto per i concessionari privati, inibendo i sistemi di controllo sulla crescita del mercato, sui rischi e sui fenomeni negativi sul piano sanitario, sociale, pedagogico; i pericoli insiti nel gioco d'azzardo vengono minimizzati anche da scelte terminologiche errate e fuorvianti volte a normalizzare l'azzardo (vietato ai minori e individuato chiaramente nell'ordinamento italiano come fattore di rischio per l'ordine pubblico, la salute, il benessere psicologico) e lo assimila ai giochi veri e propri che sono invece indispensabili per la crescita dei più giovani; la conseguenza attesa sarà sul piano culturale un abbassamento della percezione del rischio e sul piano del mercato un aumento di esposizione al rischio e al disturbo da gioco d'azzardo, a maggior danno della popolazione più fragile;alla luce di ciò è doveroso chiedersi se sia lecito, a fronte di un aumento di rischi e impatti sulla popolazione, incrementare il profitto puro per i concessionari privati, scaricando i costi, anche sociali e sanitari, sul sistema pubblico, nonché quelli culturali e pedagogici sulle famiglie e sul sistema Paese; il gioco d'azzardo, soprattutto quello 'on-line', accessibile dovunque da smartphone, e pagabile utilizzando sistemi virtuali di carte di credito, più facilmente comporta la perdita da parte del fruitore della percezione delle somme spese, è già difficilmente controllabile; è in rapida ascesa tra i giovanissimi che, ancora minorenni passano i labili filtri identificativi in vigore; la direzione intrapresa finisce per aumentare il vantaggio di potere delle concessionarie private privando le istituzioni, soggetti pagatori, di importanti possibilità di controllo: i profitti da 'good company' per i privati aumenteranno, mentre i costi economici e sociali, spesso inestimabili, verranno fatti pagare alla collettività, al pari di una 'bad company', il che rappresenta, al di là di ogni considerazione di tipo etico, un peso patrimoniale per l'erario; in nessun caso l'ipotesi della reintroduzione di un sistema di promozione pubblicitaria del gioco d'azzardo può essere 'coerente con l'esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili', ma, anzi, costituisce una violazione dei doveri di tutela della popolazione e dei suoi diritti da parte delle istituzioni; urge ricordare come l'Istituto superiore di sanità già nel 2018 abbia dimostrato che l'80 per cento circa dei ricavi erariali e dei margini di profitto privati provenissero da 5,1 milioni di consumatori abitudinari, di cui oltre un milione e mezzo giocatori d'azzardo patologici; sul piano politico, istituzionale e costituzionale, sarebbe gravissimo smantellare le possibilità di controllo ed intervento da parte di comuni e regioni nella stesura di leggi e delibere a tutela dei cittadini: questo, nonostante regioni e comuni siano i soggetti più vicini alle manifestazioni territoriali del fenomeno, e per primi toccati dai danni che questo causa; in questo contesto appare altresì agli interpellanti una scelta scellerata quella di smantellare di fatto un organo di monitoraggio e consultazione come l'Osservatorio sull'azzardo costituito presso il Ministero della salute, tanto quanto sostituirlo con una 'Consulta permanente dei giochi pubblici ammessi in Italia' nella quale compaiono soggetti privati in palese conflitto d'interesse, caso unico nel panorama di organi analoghi; a completare il quadro, e a renderne palesi gli intenti, si aggiunge l'avocazione di ciò che resta della funzione pubblica di «tutela della salute del giocatore» da parte del Ministero dell'economia e delle finanze: una distorsione disfunzionale, considerato che l'impatto ed i costi di quanto disposto ricadranno poi comunque sul Servizio sanitario nazionale: quali iniziative di competenza i Ministri interpellati intendano intraprendere per assicurare, attraverso successivi provvedimenti, l'adempimento da parte dello Stato del dovere, costituzionalmente protetto, di tutela della salute, salvaguardando le competenze specifiche del Ministero della salute, il ruolo indipendente dell'Osservatorio sull'azzardo nonché le funzioni dei comuni e delle regioni, rafforzando altresì il divieto di promozione pubblicitaria del gioco d'azzardo e contrastando l'impoverimento sociale ed economico della popolazione”.
(2-00337) - Quartini, Fenu, Sportiello, Di Lauro, Marianna Ricciardi, Francesco Silvestri

 

LA REPLICA DI ANDREA QUARTINI – Dopo la risposta del sottosegretario Gemmato, Quartini commenta: “Non è assolutamente soddisfacente l'abdicazione, di fatto, da parte del Ministero della salute a un ruolo fondamentale che aveva”.

Quindi evidenzia che non c'è stato un approfondimento del testo del riordino in commissione Affari sociali, “che è quella deputata a garantire il diritto costituzionale alla salute” e che il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha ritenuto non sussistere le condizioni per l'assegnazione congiunta. “Se non si può fare l'assegnazione congiunta in questo Parlamento rispetto a un problema che riguarda, da un punto di vista di salute, al minimo 6 milioni di persone, perché io ho parlato solo dei giocatori patologici, senza trascurare tutto il resto. Evidentemente, significa che per il parere del presidente della Camera il tema della salute è marginale rispetto alle entrate erariali. Evidentemente, la Corte dei conti, che era di diverso avviso, sbaglia perché nel dicembre del 2021 ha sostanzialmente ribadito che le finalità di tutela sociale e di tutela della salute sono sovraordinate al gettito erariale. È stato sostanzialmente azzoppato o sterilizzato l'osservatorio sul fenomeno del gioco d'azzardo che, guarda caso, da diversi anni, era stato spostato dal Mef al ministero della Salute, dopo una lunga battaglia di civiltà. Ci rendiamo conto di questo?”.

Il vice presidente Giorgio Mulé a sua volta replica: “Faccio presente che la determinazione del presidente della Camera a cui lei ha fatto riferimento è frutto, come sempre succede in questi casi, di un'analisi del regolamento e di un'applicazione rigorosa di ciò che viene indicato, non di ciò che pensa il presidente della Camera, ma ciò che il regolamento e la prassi hanno imposto nel caso a cui lei ha fatto riferimento”.

 

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