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Gioco e Regioni: nel 2014, tante le proposte di legge in attesa di approvazione

02 gennaio 2014 - 12:05

La priorità, si sa, è l'adozione di una normativa nazionale che disciplini una volta per tutte il gioco legale concedendo potere di veto dei sindaci, ma le regioni, nel frattempo non staranno a guardare. Se il 2013 ha visto l'approvazione di leggi restrittive fra Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Puglia ed Emilia Romagna, il 2014 non sarà da meno. Tante le proposte sul tavolo: dal Piemonte alle Marche, passando per la Calabria, l'Umbria, il Veneto, la Campania ed il Friuli Venezia Giulia.

Scritto da Fm
Gioco e Regioni: nel 2014, tante le proposte di legge in attesa di approvazione

 

 

PIEMONTE – La regione più prolifica è senza dubbio il Piemonte dove i provvedimenti all'esame del Consiglio sono al momento ferme a quota 9: alle tre della scorsa primavera (recentemente unificate in un solo testo) se ne sono infatti aggiunte due a firma di Daniele Cantore e Valerio Cattaneo (Nuovo Centrodestra), e quattro nuove bozze firmate da ufficio di presidenza,  Fratelli d'Italia, Lega Nord e Pd.  Le misure previste sono in sostanza  quelle già viste in altre leggi regionali, Lombardia in testa, e comprendono la riduzione Irap per gli esercenti no slot e al distanziometro dai luoghi sensibili, il divieto di pubblicità per tutte le attività di gioco con vincita in denaro e l'istituzione di un fondo speciale per il gioco patologico  finanziato anche da una parte dei proventi ricavati dalle sanzioni comminate a gestori ed esercenti.

 

MARCHE –  Per quanto riguarda le Marche, si attende il parere  della Commissione Sanità della Regione Marche su tre proposte di legge presentate da Angelo Sciapichetti (Pd), risalente allo scorso luglio,  Maura Malaspina, Valeriano Camela e Luca Marconi (Udc) e da Graziella Ciriaci (Popolo della Libertà). Anche in questo caso, nei vari articoli figurano il distanziometro, riduzione delle imposte comunali per gli esercenti virtuosi, ma pure campagne di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza. A queste si aggiunge la pdl avanzata da Erminio Marinelli (Per le Marche), insieme a Giancarlo D'Anna (Gruppo misto) e Francesco Comi (Pd) contro la dipendenza da videogiochi, "a difesa delle nuove generazioni che costituiranno i cittadini del futuro, per la salute della loro integrità fisica e psicologica"

 

CALABRIA – La Calabria è al lavoro su due fronti: la proposta di legge al Parlamento presentata da Legautonomie, e quella regionale, che vede come firmatario il consigliere Giovanni Nucera, inserita in un ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale e che ha incassato il primo sì dalla Commissione contro la 'ndrangheta. Il testo in questione, attualmente fermo all'esame della commissione Sanità, vuole legiferare in materia di distanze dai luoghi sensibili e sugli strumenti di pressione fiscale, con agevolazioni per chi rinuncia ad installare gli apparecchi e inasprimenti dei tributi per chi invece non lo fa, ed un marchio 'no slot' per gli esercizi virtuosi.


VENETO  - In Veneto si attende il verdetto del Consiglio regionale sulle proposte presentate da da Stefano Valdegamberi (Futuro Popolare) e Stefano Peraro (Udc). La prima ha fra i suoi capisaldi il ritiro delle autorizzazioni agli esercenti che fanno giocare i ludopatici conclamati, premialità per i Comuni che adottano misure di contrasto al gioco patologico e aumento Irap dell'1% ai locali con le slot. La seconda prevede una disciplina premiale (sconto di due punti Irap) ed eventuali inasprimenti della tassa regionale (aumento di 0,92 punti) a seconda della presenza/assenza degli apparecchi da gioco nei pubblici esercizi, e che la Regione, nella concessione di provvidenze a favore di esercizi aperti al pubblic privilegi quelli senza apparecchi da gioco all’interno dei locali. Inoltre la proposta di Peraro introduce un contrassegno regionale, per rendere riconoscibili gli esercizi nei quali non sono presenti apparecchi per il gioco d’azzardo. Con tutta probabilità, le due proposte saranno accorpate con quelle presentate a suo tempo da Cristiano Corazzari (Lega Nord) e Claudio Sinigaglia (Pd), che chiedono con interventi di prevenzione e trattamento del gioco patologico con il coinvolgimento di operatori, gestori delle sale, forze dell'ordine, aziende sanitarie, associazioni e scuole, la promozione di un numero verde e di un osservatorio regionale per le dipendenze e l'adozione del distanziometro.


UMBRIA – Confluiranno in un unico testo i dispositivi presentati dai consiglieri regionali Oliviero Dottorini (capogruppo IdV) e Sandra Monacelli (capogruppo dell'Udc). Anche in questo caso, è previsto il rispetto della distanza delle sale giochi da scuole, centri di aggregazione giovanile, strutture operanti in ambito assistenziale, il divieto di  ogni forma di pubblicità e della partecipazione ai giochi di minorenni, l'obbligo di corsi di formazione per il personale di sale giochi, ricevitorie e tabaccherie. Sono previsti inoltre il finanziamento di progetti aventi l'obiettivo di sostenere e favorire il reinserimento sociale di persone con problematiche e patologie legate al gioco ed il sostegno alle associazioni, l’istituzione di un marchio etico ‘free slot’, misure premianti nei bandi per gli incentivi alle attività commerciali o agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale; l'attivazione di un osservatorio e di un numero verde regionale per fornire una prima consulenza ed un orientamento ai servizi competenti di fronte all'insorgere di forme di dipendenza da giochi d'azzardo, il divieto di qualsiasi pubblicità relativa all'apertura ed all’esercizio di sale giochi. La Regione Umbria ha poi stabilito di istituire un gruppo di lavoro intersettoriale, composto da rappresentanti della Regione, dell’Anci, dell’associazione Libera, dei due Consorzi delle Associazioni dei Consumatori, di Confcommercio e Confesercenti, per "contenere e conoscere in modo approfondito" la diffusione delle dipendenze da gioco in Umbria, definendo un blocco di proposte operative e acquisendo i dati e le informazioni relativi alla diffusione del fenomeno.


CAMPANIA – Non è ancora stata esaminata dalle commissioni competenti la pdl firmata dal consiglier Pd Donato Pica (con Ugo De Flaviis dei Popolari Udeur e Rosa d’Amelio del Pd), che affronta soprattutto l'aspetto sanitario del tema, prevedendo misure di solidarietà in favore delle persone affette da gioco patologico, in sinergia con l’Osservatorio regionale sulle ludopatie istituito con l’ultima legge finanziaria regionale. Nel provvedimento, è prevista anche l'istituzione di ambulatori dedicati al Gap e la predisposizione, da parte della Regione, di un piano triennale per il raggiungimento degli obiettivi della normativa, nonché attività di studio e di ricerca sul fenomeno, campagne di informazione ed interventi socio educativi volti alla sigla di un protocollo di intesa con l’Ufficio scolastico regionale per sensibilizzare i giovani. Al testo in questione si affianca la bozza di provvedimento nazionale del capogruppo regionale di 'Caldoro Presidente', Gennaro Salvatore, in cui si prevedono una limitazione della fascia oraria di diffusione della pubblicità radiotelevisiva e radiofonica, vietata dalle ore 7 e le 22.30, obblighi più stringenti ai Comuni nelle autorizzazioni e nel limitare  l'apertura delle sale da gioco fra le 17 e le 4 del mattino, l' obbligo per i concessionari a garantire il comportamento responsabile del giocatore; fissa le distanze minime delle sale da gioco dai luoghi 'sensibili', come le scuole. Chiede inoltre l'istituzione di Osservatorio sulle ludopatie in tutte le regioni e  dispone che una parte delle entrate fiscali derivanti dal gioco d’azzardo venga destinata al contrasto delle ludopatie.
Infine, suggerisce la creazione del cosiddetto 'nonno ludocivico', figura di supporto nel contrasto del gioco patologico mutuata dal modello del nonno civico.

 

FRIULI VENEZIA GIULIA – Oltre al sostegno alla legge di iniziativa popolare promossa da Legautonomie ed oggettto di una mozione del  consigliere regionale del Pd Silvana Cremaschi, il Friuli attende sviluppi sull'iter della legge regionale sul gioco avviato dall’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca.  Dopo la decadenza della proposta di legge presentata dalla precedente amministrazione – a firma dell'ex consigliere Pd Sergio Lupieri  - e approvata dalla Terza Commissione permanente, dovrebbe presto giungere sul tavolo del Consiglio una nuova proposta a firma del Movimento Cinque stelle.

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