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Legge gioco Calabria, l'opposizione: 'Più attenzione all'aspetto sanitario'

01 marzo 2025 - 09:03

Seconda parte dello speciale di Gioco News sull'attuazione della legge della Calabria sul gioco. Focus su Osservatorio e compartecipazione ad entrate erariali.

Scritto da Fm
© Online Marketing / Unsplash

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Il Partito democratico ha intrapreso una battaglia importante per cercare di modificare la legge n. 9 del 2018, con l’intento di contenerne gli effetti negativi, in particolare per quanto riguarda la protezione dei più vulnerabili, come i giovani e gli anziani. Abbiamo cercato di spostare le strutture di gioco dalle vicinanze dei luoghi frequentati da queste persone, come scuole e parrocchie, per evitare che siano facilmente raggiungibili.”

A dirlo è la consigliera regionale del Partito democratico Amalia Bruni, vicepresidente della commissione Sanità, una dei protagonisti della seconda parte dello speciale dedicato all'attuazione della legge della Calabria per il contrasto il gioco patologico speciale pubblicato sul numero di febbraio della rivista Gioco News (consultabile integralmente online a questo link).

Le sue parole arrivano dopo quelle del consigliere Pietro Molinaro (Fratelli d'Italia), che in qualità di presidente della commissione consiliare contro il fenomeno della 'ndrangheta, ha chiesto ai sindaci di "essere informato sullo stato di attuazione della legge" regionale n. 9 del 2018 (per la prevenzione della legalità, con un articolo specifico dedicato al gioco), poi modificata alla fine del 2022, con l'entrata in vigore delle nuove norme dal 1° gennaio 2023, per tutelare le attività autorizzate prima del 3 maggio 2018, eliminando il distanziometro retroattivo e sancendo lo stop al funzionamento degli apparecchi comma 6 dalle ore 24 alle ore 9 e dalle 12.30 alle14.30.

Ma torniamo a Bruni, più volte intervenuta in Consiglio per chiedere maggiori restrizioni per le attività di gioco e recentemente proprio in una seduta della commissione consiliare contro il fenomeno della 'ndrangheta presieduta da Molinaro.

"L'aspetto sanitario legato al gioco d'azzardo è un tema cruciale, poiché il gioco può portare a dipendenze patologiche, come nel caso delle dipendenze da nicotina. Infine, ho auspicato che venga adottata una legislazione nazionale che possa limitare efficacemente il gioco d'azzardo e proteggere la salute pubblica, che preveda anche misure preventive più efficaci e il reinvestimento dei fondi derivanti dal gioco per la sensibilizzazione e la cura delle dipendenze", sottolinea Bruni. "Personalmente, sono favorevole a tutte le misure che possano ridurre l'accessibilità al gioco d'azzardo, soprattutto per le categorie più vulnerabili. Quindi, sarei favorevole all’introduzione di limiti orari e di un distanziometro valido per tutta la penisola, che potrebbe aiutare a limitare l’esposizione al gioco delle più facilmente influenzabili o vulnerabili alle dipendenze e ridurre il rischio di incorrere in esse. Inoltre, credo fermamente che una parte dei proventi derivanti dal gioco debba essere destinata a iniziative di prevenzione e informazione, soprattutto considerando il grave impatto sociale e sanitario che il gioco d'azzardo ha. Pertanto, sono favorevole alla compartecipazione degli enti territoriali al gettito erariale derivante dal gioco, per reinvestire tali risorse in programmi di sensibilizzazione, educazione e prevenzione, con l’obiettivo di contrastare efficacemente la dipendenza dal gioco d'azzardo."

UN OSSERVATORIO PER VERIFICARE L'ATTUAZIONE DELLA LEGGE - Anche Roberto Gatto, referente del coordinamento "Mettiamoci in gioco" per la Calabria è stato audito dalla commissione contro la 'ndrangheta e ha chiesto alla Regione come pensa di intervenire in tema di "campagne di informazione per l'utilizzo responsabile del denaro; limiti di orari e di distanze dai luoghi sensibili delle sale gioco; creazione di un logo 'Noslot' da assegnare ai commercianti che rinunciano ad installare apparecchi e favorire questa scelta con sgravi fiscali; realizzazione della Giornata contro i rischi da gioco d’azzardo prevista dalla legge ogni anno e che è stata realizzata una sola volta".

Il referente di Mettiamoci in gioco inoltre auspica chiarezza alla Regione su come intenda sopperire alla soppressione del Fondo nazionale specifico per il contrasto al gioco patologico decisa nell'ambito della legge di Bilancio 2025. "Il gioco patologico è previsto dai Lea – Livelli essenziali di assistenza e quindi poterlo curare è un diritto dei cittadini, finora garantito parzialmente dal fondo nazionale attraverso delle progettazioni regionali che prevedono interventi di prevenzione, cura e riabilitazione diffusi su tutto il territorio calabrese. Tutto questo alla luce dei dati: in Calabria nel 2023 la spesa per il gioco è stata pari a oltre 5,4 miliardi di euro e con una previsione di ulteriore crescita nel 2024".

Gatto commenta anche la legge vigente, frutto delle modifiche approvate dal consiglio regionale alla fine del 2022. "Tali modifiche sono state introdotte prima che la legge n° 9/2018 fosse realmente attuata. La formulazione precedente prevedeva orari e distanze anche per le sale gioco esistenti, ora le limitazioni si riferiscono solo alle nuove autorizzazioni. In ogni caso, la normativa non è stata attuata e quindi chiediamo l'istituzione di un osservatorio regionale sul gioco d’azzardo che verifichi lo stato di attuazione della legge, faccia analisi epidemiologiche sui giocatori patologici ed ogni anno durante la Giornata contro i rischi del gioco d’azzardo prevista dalla legge faccia il punto, e che si introducano azioni migliorative della legge stessa."

Quanto al riordino nazionale, Gatto rimarca che la campagna Mettiamoci in gioco auspica "una legge quadro che garantisca sull’evoluzione in essere del settore, che abbia come priorità la riduzione dell’offerta con limitazioni di distanze ed orari valide su tutto il territorio nazionale e che preveda dei finanziamenti certi per attività di informazione, prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da gioco di azzardo patologico".

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