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Match fixing e Agenzie fiscali, ecco le norme approvate dal governo

04 settembre 2015 - 16:48

Il consiglio dei ministri ha approvato due provvedimenti che incidono direttamente sul settore dei giochi: match fixing e Agenzie fiscali.

Scritto da Anna Maria Rengo
Match fixing e Agenzie fiscali, ecco le norme approvate dal governo

 

 Il disegno di legge contenente misure volte a rafforzare il sistema sanzionatorio relativo ai reati finalizzati ad alterare l’esito di competizioni sportive, approvato oggi dal consiglio dei ministri, “renderà più rigorose le conseguenze patrimoniali derivanti dalle condanne comminate per gli illeciti penali qualificati come frodi collegate alle scommesse su eventi sportivi (cd. match fixing)”. È quanto spiega una nota di Palazzo Chigi nella quale si evidenzia anche come “con questo intervento si rende infatti sempre obbligatoria, anche per equivalente di valore, la confisca dei beni che costituiscono prodotto, profitto e prezzo del reato, anche se tali beni siano formalmente intestati a terze persone. Con il provvedimento anche i reati di match fixing e di esercizio abusivo di giochi e scommesse entrano dunque nel novero delle fattispecie che danno luogo alla responsabilità penale della persona giuridica, un’estensione che soprattutto nel settore del calcio professionistico avrà certamente effetti dissuasivi sugli attori dell’eventuale illecito. Delle frodi commesse dai dirigenti di una società nell’interesse della società stessa  risponderà infatti il patrimonio sociale”.

 

LE AGENZIE FISCALI – Il Cdm ha anche approvato, in secondo esame preliminare, il decreto legislativo di revisione della disciplina dell’organizzazione delle agenzie fiscali. L’obiettivo del decreto è la revisione dell’organizzazione delle agenzie fiscali, a 15 anni dalle loro istituzione, in funzione del potenziamento dell’efficienza dell’azione amministrativa e della razionalizzazione della spesa. È previsto il riassetto dei servizi di assistenza, consulenza e controllo per facilitare gli adempimenti tributari, contribuire ad accrescere la competitività delle imprese italiane e favorire l’attrattività degli investimenti in Italia.

Rispetto alla versione del decreto approvato dal Consiglio dei ministri nel primo esame preliminare del 26 giugno scorso è stata stralciata la norma sui concorsi per il dirigenti in quanto la stessa è confluita nel dl enti locali, già approvato dal Parlamento e in vigore dal 15 agosto 2015.

Nella loro riorganizzazione le agenzie devono garantire controlli meno invasivi e facilitare un approccio collaborativo tra amministrazione fiscale, imprese e cittadini. La loro attività deve essere ispirata al principio del ‘controllo amministrativo unico’. In questo modo si evitano duplicazioni e sovrapposizioni e si riduce il disagio per l’attività dell’impresa.

 

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