Improvvisa accelerazione al consiglio regionale del Piemonte sull'esame della proposta di legge di Claudio Leone (Lega) tesa a modificare la normativa vigente sul gioco del 2016 eliminandone la retroattività.
Il testo, infatti, andrà all'esame dell'Aula nella seduta di mercoledì 14 aprile, senza ulteriori passaggi in commissioni né audizioni. Ma, con tutta probabilità, ci vorranno "molte sedute" per arrivare alla sua approvazione.
Una mossa arrivata dopo il moltiplicarsi delle richieste degli operatori piemontesi, evidenziate dalla manifestazione di piazza a Torino lo scorso 18 marzo e poi anche dall'invio di numerose mail all'indirizzo dei consiglieri regionali, con lo scopo di scongiurare la chiusura delle proprie attività dal 21 maggio, giorno che, salvo interventi legislativi, segnerà lo stop anche per le sale che son nate prima dell'entrata in vigore dal distanziometro regionale.
La decisione di "richiamarla in Aula" presa
dal consigliere Leone, che lo conferma a Gioconews.it, però
non è piaciuta alle forze di opposizione, che annunciano battaglia in Aula.
A cominciare dal capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.
“La maggioranza tenta un nuovo blitz e chiede di votare direttamente in Aula la legge della Lega sul gioco d'azzardo, per riportarci indietro al far West che regnava prima del 2016. Sappiano che bloccheremo l'Aula ad libitum, e non solo su questo", dichiara.
"Lega e soci stanno tentando una corsa contro il tempo per mantenere le loro promesse elettorali e concedere una sanatoria indegna verso i grandi centri del gioco d’azzardo che oggi sono, in gran parte, fuorilegge. Non permetteremo che il cinismo e l’incoscienza di questi negazionisti del gioco d'azzardo riporti le slot a ogni angolo, non permetteremo che ai danni della pandemia si sommino quelli delle macchinette più vicine alle fragilità che questi lunghi mesi hanno fortemente accresciuto. Difenderemo con tutti i mezzi legali la legge regionale che tutta Italia ci invidia - conclude il capogruppo di Luv - e che ha portato meno slot nelle nostre città, meno povertà e meno ammalati senza variare i livelli occupazionali del settore”.
Nelle scorse ore a levarsi contro questo voto anticipato erano stati
anche i consiglieri del Partito democratico Domenico Rossi, vice presidente commissione Sanità e politiche sociali,
e Diego Sarno, portavoce Pd in commissione Legalità.
“La destra dopo aver contingentato i tempi sul bilancio previsionale 2021 attiva una seconda forzatura sulla legge Leone sul gioco d’azzardo patologico.
La legge doveva passare prima in commissione con la fase delle audizioni esterne e invece Cirio e tutta la sua maggioranza per rispondere alle pressioni delle lobby richiama in aula il testo a partire da mercoledì prossimo
cancellando così una promessa del presidente del consiglio regionale Allasia, alle associazioni e realtà del territorio che dovevano essere ascoltare in commissione durante le audizioni. Perché? La destra ha paura del confronto?”, dicono, all'unisono.
La proposta della Destra “valorizza solo il fattore economico e cancella la tutela della salute, mentre cerca di spacciare per vere tante bugie su livelli occupazionali e gioco illegale. Il gruppo del Partito Democratico è indignato e con tutte le opposizioni, a partire da mercoledì, animerà con forza
la più ferrea opposizione, anche con il sostegno di centinaia di associazioni e migliaia di cittadini, per fermare questo attacco alla salute dei piemontesi”, concludono Sarno e Rossi.
E, per restare in tema di metafore militari, di sicuro la battaglia sarà aspra e senza esclusione di colpi.