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Roma, Raggi e Seccia: 'Gioco, dal CdS ribadito valore nostra ordinanza'

03 settembre 2020 - 13:41

Il sindaco Raggi e la vice presidente dell'Assemblea capitolina Seccia commentano le sentenze con cui il Consiglio di Stato ha respinto i 13 appelli contro l'ordinanza di Roma sul gioco.

Scritto da Redazione
Roma, Raggi e Seccia: 'Gioco, dal CdS ribadito valore nostra ordinanza'

“A Roma non è più possibile accedere alle slot e agli apparecchi Vlt 24 ore su 24 e continuerà ad essere così. Secondo il Consiglio di Stato la misura che abbiamo adottato è valida e contribuisce a combattere l’azzardopatia. L’orario di funzionamento degli apparecchi rimane dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 18 alle ore 23 di tutti i giorni, festivi compresi. Al di fuori di queste fasce orarie gli apparecchi devono essere spenti e non accessibili.

Chi non rispetta le regole rischia anche la sospensione dell'attività. Nessuna tolleranza”.

È il sindaco di Roma, Virginia Raggi, a commentare la serie di sentenze con cui il Consiglio di Stato ha confermato la validità dell'ordinanza oraria con cui ha limitato le attività di gioco della Capitale, oggetto di una serie di ricorsi – ben 13- avanzati dagli operatori del settore, tutti respinti.

 

“Il gioco d’azzardo sta impoverendo migliaia di persone: intere famiglie rischiano di perdere tutto e addirittura finire ostaggio dell’usura, soprattutto in questo periodo di crisi causato dal coronavirus.
A Roma ci stiamo opponendo e stiamo vincendo la battaglia. Il Consiglio di Stato ci ha dato ragione e ha respinto tutti i 13 ricorsi presentati contro l’ordinanza con cui – per combattere il gioco d’azzardo patologico – abbiamo limitato gli orari di funzionamento di slot e videolottery”, prosegue Raggi.
"A Roma abbiamo già limitato l’utilizzo degli apparecchi con vincita in denaro e presto introdurremo misure ancora più stringenti, colgo l’occasione per ringraziare Sara Seccia (consigliere M5S, vice presidente dell'Assemblea capitolina e referente comunale sul tema del Gap, Ndr) per tutto il lavoro che sta portando avanti. Siamo dalla parte dei più deboli, delle persone disperate.
L’azzardopatia produce disperazione e ulteriore povertà. È una vera e propria malattia, contro cui la nostra Amministrazione continua a combattere”.
 
Alle parole del sindaco di Roma si aggiungono quelle di Sara Seccia.
“Il Consiglio di Stato respinge 13 ricorsi in appello su 13 da parte delle concessionarie del 'gioco' confermando la validità dell’ordinanza della sindaca Raggi sulla disciplina oraria del gioco sulle macchine slot e Vlt.
Nessuna violazione dell’Intesa in Conferenza unificata Stato – Regioni – Enti locali del 7 settembre 2017.
Nessun vizio istruttorio, né contraddittorietà, nessuna carenza motivazionale.
Nessun eccesso di potere o falsità dei presupposti, nessun travisamento dei fatti.
Ordinanza valutata congrua e necessaria.
Secondo il Consiglio di Stato, la limitazione oraria ad 8 ore giornaliere per il 'gioco' comporta il minor sacrificio possibile per l’interesse dei privati gestori delle sale da gioco in relazione all’interesse pubblico perseguito e resta consentita l’apertura al pubblico dell’esercizio, che potrà, dunque, continuare a svolgere la sua funzione ricreativa (con eventuale vendita di alimenti, snack, bevande).
L’aumento del numero di esercizi presso i quali risultano collocate macchine slot non può essere considerato, secondo il Consiglio di Stato, un dato ininfluente ed anzi, dà conto dell’aumento dell’offerta, evidentemente indotta dall’aumento del numero dei giocatori e fa ragionevolmente presumere anche l’aumento tra questi di persone affette da Gap.
Roma non vuole combattere i gestori, ma evitare che le persone si smarriscano nella dipendenza da slot machines.
Siamo ben consapevoli che le slot sono solo una piccola parte di questo grosso business, che porta soldi a chi le ha ideate e crea dipendenza per chi le utilizza, ma (lo ricordo sempre) l'unico 'gioco' che il Comune può regolamentare è proprio quello delle macchine slot, essendo tutti gli altri 'giochi' di competenza prettamente nazionale, su cui quindi Roma e i Comuni italiani non hanno potere alcuno.
L’ordinanza della Sindaca Raggi ha fatto il suo.
Ha stabilito precise fasce orarie in cui slot e Vlt possono funzionare (9-12 e 18-23) tutti i giorni, festivi compresi. Spezzare gli orari in cui è possibile 'giocare' significa evitare che il giocatore affetto dalla sindrome da gioco d’azzardo patologico o in procinto di diventarlo, resti incollato agli apparecchi senza interruzione, in una sorta di trance infinita.
E credo che molti gestori possano comprendere di cosa si parli, visto che avranno sicuramente assistito a gente che 'butta via' così la propria pensione o lo stipendio, o addirittura si indebita avendo già speso tutto ciò che si poteva spendere...
Ancor prima dell’ordinanza abbiamo approvato il cosiddetto Regolamento 'zero' in Assemblea Capitolina per fissare le distanze minime delle nuove attività di gioco che chiedono di aprire ai luoghi cosiddetti ‘sensibili’ (scuole, luoghi di culto, centri anziani, ecc.).
Queste che in apparenza possono sembrare solo misure repressive, sono misure intese ad allontanare (almeno dalle slot) le persone affette da questa patologia, che ti porta a perdere dignità lavorativa, familiare e sociale, a mentire a chi ti è accanto e spesso a perdere tutto ciò che hai.
È una dipendenza grave tanto quanto la tossicodipendenza”.
 

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