Pubblicità gioco: la Legge delega Ue 2019 al vaglio della Camera
Montecitorio discute sulla legge di delegazione europea 2019 contenente l'impegno contro la pubblicità del gioco d'azzardo.
Scritto da Redazione
Conclusa a Palazzo Montecitorio la discussione generale sul disegno di legge recante ‘Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea', ovvero la Legge di delegazione europea 2019. Il Ddl era già stato approvato dal Senato nel novembre scorso, e ora passa immutato alla Camera.
Come avvenuto in Senato, anche in virtù dell'emendamento Ginetti, inscritto nel testo del dispositivo normativo, i deputati, prima in commissione poi in aula, hanno avuto modo di parlare anche di gioco. In particolare, come noto, con l'approvazione dell'articolo 3, tra gli altri, tra le misure di controllo e vigilanza sui contenuti audiovideo diffusi in rete è stato inserito l'impegno del Governo al rigoroso divieto di pubblicizzazione del gioco d'azzardo come forma di tutela dei minori, sempre più esposti ai messaggi disponibili online.
In particolare l'art.3 al punto 1.g. riporta l'indicazione di "prevedere che i fornitori di servizi di media, comprese le piattaforme social, forniscano agli utenti informazioni sufficienti in merito a contenuti, anche pubblicitari, che possano nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori, ivi compreso il divieto di pubblicità relativa al gioco d’azzardo, prevedendo inoltre specifiche misure nei confronti di chi utilizza profili fittizi di soggetti inesistenti o tramite l’appropriazione di identità altrui, al fine di alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi o per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false.
Alla luce delle indicazioni del Senato il testo del Pdl passa a Montecitorio con numerosi ordini del giorni rivolti al governo, al quale viene chiesto di attuare disposizioni specifiche nell'applicazione dei vari articoli. Come ad esempio proprio per l'art. 3, nell'attuazione del quale la Camera impegna il governo a rafforzare la normativa volta a prevenire e sanzionare le comunicazioni commerciali audiovisive discriminatorie, così come, più avanti, "si impegna il governo a valutare l’opportunità di creare un osservatorio, in concerto con le aziende proprietarie delle piattaforme social e AgCom, al fine di coordinare al meglio le politiche a tutela dell’integrità fisica e psichica dei minori che usufruiscono dei social network".