“Per un intervento organico di riparto delle competenze e razionalizzazione della normativa, si evidenzia che la legge delega fiscale, all'articolo 15, comma 2, lettera b), tende proprio a favorire l'avvio di un confronto tecnico e politico, in sede di Conferenza Stato, regioni e enti locali, volto a superare armonicamente le attuali distonie regolatorie che si registrano attualmente per i diversi territori regionali e comunali”.
Lo ricorda la sottosegretaria del ministero dell'Economia e delle finanze con delega al gioco Sandra Savino nella risposta al question time presentato alla commissione Finanze della Camera dai deputati da Virgino Merola e Stefano Vaccari (Partito democratico) per chiedere lumi sull'attuazione del riordino del gioco pubblico previsto dalla legge delega per la riforma fiscali e le sue possibili ripercussioni sulle entrate erariali, con un focus anche sul coinvolgimento degli enti territoriali.
Sentita l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, si legge nella risposta di Savino, “si confermano preliminarmente i dati della raccolta del gioco legale in Italia per l'anno 2022 e il conseguente gettito erariale.
Per quanto attiene ai dati per il 2023 l'Agenzia stima, per fine anno, una raccolta pari ad 149 miliardi di euro e un gettito erariale di 11,8 miliardi.
Sul punto, considerato che non risulta possibile, in tempi ridotti, fornire dati disaggregati per singola regione, l'Agenzia ha trasmesso il prospetto relativo alla situazione complessiva della raccolta, per le varie tipologie di gioco, ad ottobre dell'anno corrente.
Tanto premesso, a legislazione vigente, sulla base del trend in aumento registratosi negli ultimi anni, può ipotizzarsi un'ulteriore crescita, seppur limitata, per il 2024. Tale stima sarà, ovviamente, ridefinita conseguentemente al nuovo assetto normativo e regolatorio”.
Per quanto attiene ai punti di offerta del gioco pubblico, si legge ancora nella risposta della sottosegretaria, “si precisa che i medesimi costituiscono, in relazione alle presenti misure di tutela del giocatore e alla formazione degli esercenti, di cui si prevede il potenziamento nei decreti delegati, un presidio per la prevenzione del gioco patologico a differenza dell'offerta illegale, Con riferimento ai punti vendita ricarica (Pvr) si evidenzia che tali esercizi, peraltro già operanti sul territorio, non effettuano raccolta di gioco online essendo esclusivamente abilitati a svolgere operazioni di assistenza al giocatore in ordine alle operazioni di apertura dei conti di gioco e di ricarica degli stessi”.