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Squeri (Forza Italia): 'Riordino gioco, servono concertazione e scelte condivise'

25 novembre 2023 - 08:50

Il deputato di Forza Italia Luca Squeri fa il punto sulla Manovra 2024 e sull'attuazione della Delega fiscale in materia di gioco, evidenziando la necessità di tutelare la rete generalista, presidio di legalità

Scritto da Amr
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Verso la legge di Bilancio per il 2024 e, in parallelo, verso l'attuazione di quanto prevede la Delega al Governo in materia fiscale approvata quest'estate dal Parlamento. Gli italiani, e il settore del gioco più in particolare, attendono a questo doppio binario che passino provvedimenti fondamentali per il loro futuro.  Ne parliamo con il deputato di Forza Italia Luca Squeri, iniziando dal primo traguardo in questa legislatura che è stato tagliato lo scorso 22 ottobre.

A un anno dalla nascita del Governo Meloni che bilancio traccia del suo operato? 

“Un bilancio positivo. Il Governo ha dovuto operare e continua a farlo in un contesto internazionale di forte incertezza economica e politica. La guerra in Ucraina, quella tra Israele e Palestina, la crisi energetica connessa ad entrambe, un’inflazione che nel 2022 ha fatto registrare il livello più alto dal 1985, sono tutti fattori che mettono a dura prova le economie europee e non solo. Eppure i dati più recenti confermano che l’economia italiana cresce, più del previsto. Il Governo è intervenuto tempestivamente in sostegno di famiglie e imprese per attenuare l’impatto della crisi energetica e per stimolare la crescita economica, compito non facile, considerata l’alta inflazione che erode il potere d’acquisto. Sono state concentrate le risorse disponibili per sostenere i salari dei lavoratori con redditi più bassi e per aiutare le famiglie numerose superando, al contempo, l’assistenzialismo puro dei precedenti esecutivi a trazione 5 Stelle. Per valutare l’efficacia delle misure prese ci vorrà tempo. Quello che oggi è senz’altro misurabile è il cambio di paradigma nell’azione di Governo rispetto al passato. “

Quali sono i nodi ancora da sciogliere e cosa si augura, in merito anche a tematiche che richiedono sinergia e collaborazione all'interno dell'Ue?

“L'Italia è chiamata a prendere numerose decisioni importanti, in sede internazionale ed europea, penso al tema immigrazione, ai finanziamenti del piano NextGenerationEu (Ngeu), al Piano Mattei e al capitolo energia con il Repower Eu e dell’iniziativa Net Zero Industry, in fase di negoziazione e molti altri sui quali occorre tenere alta l’attenzione. Le posizioni portate avanti finora dal Governo sono state chiare e coerenti rispetto al programma che gli elettori italiani hanno scelto. Anche in Europa si è assistito ad un cambio di rotta nell’azione di Governo soprattutto sui temi legati all’energia che seguo attentamente in quanto responsabile nazionale del partito. Attendiamo l’esito delle elezioni europee previste nel prossimo anno per realizzare una sempre migliore sinergia e collaborazione.”

Entro fine anno sarà ovviamente varata la legge di Bilancio per il 2024: cosa devono aspettarsi cittadini e imprese?

“Quella che il Parlamento sarà chiamato ad approvare entro la fine dell’anno è la seconda legge di bilancio da quando è nato il Governo Meloni ma è la prima se consideriamo quella dello scorso anno una manovra di transizione con il precedente esecutivo guidato da Mario Draghi. Vengono stanziati poco più di 23 miliardi, a riprova dell’approccio serio e realista del Governo in un quadro economico molto complesso, dove l’Italia sconta le politiche sbagliate del passato, come quella del Superbonus e anche i maggiori interessi sul debito da pagare in forza delle decisioni assunte dalla Bce. Le risorse sono concentrate sul sostegno ai ceti più poveri e ai redditi medio bassi con particolare attenzione alla sanità, alla natalità e alle famiglie e imprese.  Il provvedimento prevede, tra le altre misure, l’avvio della nuova Irpef e il taglio del cuneo fiscale che è intenzione del Governo rendere strutturale. Vedremo quali saranno i margini di intervento in sede parlamentare, temo ristretti. Ma sarà il 2024 l’anno delle grandi riforme ancora da compiere, quella fiscale e sulla giustizia in primis.”

Con la Delega fiscale approvata dal Parlamento e in fase di attuazione, è previsto anche il riordino normativo dell'offerta di gioco legale. Cosa auspica per questo settore, spesso oggetto di interventi fortemente limitanti in passato?

“Il riordino del gioco era una questione non più rinviabile. È stata affrontata dal Governo con serietà all’interno dell’articolo 15 della Delega fiscale che definisce il perimetro della normativa di dettaglio che il comparto sta aspettando. Si tratta di uno degli articoli più importanti della legge di Delega che vuole la definizione di regole certe sul territorio che servano a garantire una rete distributiva professionale capace di tenere alto il presidio sulla legalità. Quello che auspico è che nella definizione di queste misure non venga mai meno la concertazione e si giunga a scelte ampiamente condivise dalle imprese coinvolte che devono essere ascoltate. Confido inoltre non vengano prese decisioni che possano ridurre o limitare la presenza della rete generalista diffusa sul nostro territorio e dell’offerta legale sul web perché significherebbe allentare le maglie della legalità favorendo i canali illegali a svantaggio non solo delle imprese serie e dei consumatori ma anche delle casse dello Stato. Ricordiamo che, dal punto di vista fiscale, parliamo di un gettito importantissimo che deve essere correttamente regolamentato e destinato agli scopi di carattere solidaristico, sportivo e culturale come infatti prevede la legge Delega.”

Quanto è importante il gioco legale per combattere quello illegale e tutto ciò che ne consegue anche in termini di tutela del giocatore?

“Direi fondamentale. Purtroppo il gioco illegale in Italia è in crescita e le inchieste di questi giorni sulle scommesse illegali che coinvolgono il mondo del calcio, sulle quali attendiamo che la magistratura faccia chiarezza, dimostrano quanto sia importante sostenere il gioco legale.  È un settore importante per lo Stato non solo da un punto di vista fiscale e occupazionale, ma anche e soprattutto come presidio per la legalità. La rete distributiva legale e il gioco online legale perseguono l’interesse pubblico, per questo è bene che le istituzioni si preoccupino di non ridurre o limitare la loro presenza perché quello che occorre contrastare è l’offerta illegale sui territori e sul web capace di soddisfare una domanda di gioco che comunque esiste e della quale bisogna tenere conto. Va poi evidenziato che il comparto del gioco legale ha dimostrato in questi anni di sostenere non solo il tema della legalità ma anche a quelli dell’Esg e, fondamentale, quello della salute e della lotta alla ludopatia.” 

Nel 2018 il primo Governo Conte ha del tutto vietato la pubblicità del gioco legale. Che cosa ha pensato allora di questa disposizione e che cosa ne pensa oggi?

“Il tema delle limitazioni ai messaggi pubblicitari sul gioco d’azzardo è un tema estremamente delicato. L’Unione europea ha voluto normare la questione proprio con l’obiettivo di realizzare in tutti gli Stati un livello più alto di protezione della salute dei consumatori e, più in particolare, dei minori. Credo tutti condividiamo il principio per cui la pubblicità, in questo settore, non deve banalizzare il gioco aumentandone l’attrattività con messaggi non veritieri. Ciò detto, il divieto in vigore dal 2018 è stato spesso aggirato in questi anni.  Per questo abbiamo inteso prevedere in legge delega l’impiego di forme di comunicazione del gioco legale coerenti con l'esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili.”

Quanto è importante coinvolgere gli operatori del settore nella promozione di una cultura del gioco sano?

“Molto. Dobbiamo puntare sulla formazione. Occorre creare una sinergia tra istituzioni e operatori del settore soprattutto per gestire al meglio il rischio del gioco patologico e per far conoscere la rete di sostegno esistente. Ritengo la formazione un elemento imprescindibile in questo senso per tutelare l’utente finale con ogni mezzo messo a disposizione dalla normativa vigente. Questo resta l’obiettivo da perseguire nel processo di qualificazione dell’offerta del gioco pubblico. Un elemento decisivo potrebbe essere la piena digitalizzazione delle transazioni monetarie nel settore, tramite card ricaricabili controllate dal sistema di comunicazione con le Autorità di controllo.  Questo consentirebbe di controllare il gioco patologico.”

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