“Credo che il comparto del gioco pubblico sia avvolto da una coltre di pregiudizio che condiziona il dibattito su di esso, distogliendo l’attenzione dai punti cruciali che rappresenta e dal ruolo che svolge per lo Stato, in termini di presidio della legalità e di controllo dell’offerta in ottica di contrasto alle dipendenze”.
È quanto riferisce l’onorevole Gianni Tonelli, deputato della Lega e segretario della Commissione parlamentare Antimafia, che in un’intervista concessa a GiocoNews.it illustra il suo punto di vista.
Al deputato leghista, eletto in una delle circoscrizioni dell’Emilia-Romagna, non è sfuggito il dibattito che si è scatenato proprio sul tema della regolamentazione del gioco, con la legge locale che minaccia di far sparire il gioco lecito, con centinaia di sale Vlt e sale scommesse, legittimamente autorizzate, costrette a chiudere per la vicinanza ai luoghi sensibili, favorendo le bische.
“È evidente che in Emilia Romagna la trattazione della materia è fortemente condizionata da un pregiudizio ideologico al punto che già nella modifica della legge del giugno 2018 con cui venivano attuate le norme previste nel 2016 veniva ribadita la linea dura, ma totalmente illogica, contro le attività di gioco legale. Con le conseguenze drammatiche che si stanno verificando in termini di perdita occupazionale e riemersione dell’illegalità. Senza peraltro alcun beneficio in tema di contrasto delle ludopatie che dovrebbero, per contro avere una maggiore attenzione ed efficacia. Non è ghettizzando il gioco nelle periferie e nelle bische che si tutelano i giocatori più problematici”, spiega Tonelli. “Ritengo che questo sia profondamente sbagliato, denotando scarsa conoscenza del fenomeno e la mancanza di una reale volontà di affrontare una piaga sociale come questa. È necessario difendere i posti di lavoro nel comparto, visto che le soluzioni concrete e sostenibili ci sono e si possono individuare, anche coinvolgendo l’industria, o comunque prendendo spunto dagli altri territori che si sono trovati a gestire situazioni analoghe. Dobbiamo quindi fare in modo di riaprire il dibattito in Regione sul tema e un ragionamento generale, perseguendo l’obiettivo che dovrebbe stare a cuore a tutti, in maggioranza e opposizione, cioè la tutela dei posti di lavoro”.
Ma è evidente, tuttavia, che anche il Governo debba fare la sua parte. “Se la Regione sta dimostrando di non saper gestire una situazione di questo tipo, è comunque altrettanto vero che anche il Governo debba intervenire, coinvolgendo anche il Parlamento, andando a ricercare soluzioni di carattere nazionale che dettino le linee agli Enti locali, evitando interpretazioni ed iniziative così diverse e contraddittorie sul territorio, come accaduto fino ad oggi. In questa direzione intendo sostenere due candidati al comune di Bologna uno dei quali è una poliziotta, Daniela Muccitelli che conosce il problema e intende affrontarlo con la necessaria perizia alla stregua di Matteo Di Benedetto che proprio per questi motivi si è associato a lei in questa competizione elettorale”.