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Veneto, Lanzarin al M5S: 'Critiche a legge gioco? Serve norma nazionale'

07 novembre 2019 - 12:41

L'assessore Manuela Lanzarin risponde alle critiche del Movimento 5 stelle sulla legge sul gioco del Veneto e chiede norme nazionali.

Scritto da Redazione
Veneto, Lanzarin al M5S: 'Critiche a legge gioco? Serve norma nazionale'

Nessun favore alla lobby dell’azzardo: la Regione Veneto sta utilizzando tutti gli strumenti legislativi disponibili per aiutare i Comuni a contingentare punti di gioco e orari e arginare così il più possibile la ‘piaga sociale’ dei giocatori patologici. Ricordo che le direttive nazionali prevedono per le macchinette (Slot, Vlt e Awp) non più di 6 ore di interruzione obbligatoria al giorno. La legge veneta, con il provvedimento ora adottato dalla Giunta regionale del Veneto, aiuta a uniformare in tutto il territorio regionale gli orari di chiusura obbligatoria, per evitare che i giocatori migrino da un comune all’altro per soddisfare il proprio bisogno compulsivo”.

L’assessore alla Sanità e al sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, difende la ‘ratio’ del provvedimento adottato dalla Giunta (e ora al vaglio del Consiglio veneto) che istituisce tre fasce orarie di stop obbligatorio per apparecchiature e punti gioco, uguali in tutto il territorio regionale: dalle 7 alle 9 del mattino, dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 20. Tre fasce individuate ascoltando esperti, addetti ai lavori e autorità locali, al fine di tutelare le categorie più a rischio (minori, casalinghe, disoccupati, anziani) riducendone l’esposizione al richiamo delle slot.

 

“La delibera di giunta prevede testualmente che i Comuni ‘possano aggiungere alle predette fasce orarie anche ulteriori fasce orarie di chiusura, anche in relazione alla situazione locale’ – aggiunge l’assessore – Rafforza quindi la possibilità degli enti locali di dare una ‘stretta’ all’accesso delle slot machines. Chi, tra i consiglieri regionali, ci accusa di aver adottato un provvedimento troppo morbido e accondiscendente nei confronti dell’industria del gioco, evidentemente non ha ancora letto la nostra delibera e dimostra di non conoscere il quadro regolatorio nazionale, frutto dell’accordo raggiunto nella Conferenza unificata del 7 settembre 2017. Un accordo nel quale la Regione Veneto ha difeso, a gran fatica, la possibilità degli enti locali di applicare misure più restrittive e di difenderle in sede giudiziaria dagli immancabili ricorsi intentati dall’industria del gioco”.
 
Se i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che sono forza di governo, hanno veramente a cuore la salute pubblica – conclude l’assessore - perché non fanno approvare norme nazionali più severe, che consentano a Regioni e Comuni di spegnere le ‘macchinette mangiasoldi’ e contrastare con più efficacia il gioco patologico? Evidentemente gli incassi garantiti dall’industria del gioco contano di più della salute dei cittadini e del benessere delle comunità”.
 

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