"La misura adottata supera il vaglio di proporzionalità e di ragionevolezza in ragione delle circostanze emerse in sede istruttoria; quanto alla condotta del titolare della sala giochi la giurisprudenza è consolidata nel ritenere che non sia richiesta alcuna responsabilità in capo all’esercente l’attività commerciale trattandosi di una misura di prevenzione e non sanzionatoria."
Così il Consiglio di Stato respinge l'appello proposto da una società titolare di una licenza per la gestione di una sala giochi di Portici (Na) per la riforma della sentenza del Tar Campania che ha confermato la legittimità del decreto del questore di Napoli atto a ordinare la sospensione per sette giorni dell’attività, sulla base degli esiti di alcuni controlli nell'esercizio.
Le forze dell’ordine, ricorda la sentenza, "hanno accertato la frequentazione dell’esercizio da parte di clienti con pregiudizi penali per reati contro l’ordine pubblico, contro il patrimonio, nonché per violazione della disciplina sugli stupefacenti e sulle armi, tanto da far diventare il locale come luogo abituale di ritrovo con ripercussioni per l’ordine e la sicurezza pubblica".
I giudici di Palazzo Spada quindi richiamano la" giurisprudenza più recente secondo cui 'In materia di provvedimenti di polizia, la sospensione dell’attività commerciale non riveste una finalità sanzionatoria, rispetto alla condotta di aver consentito la presenza nel proprio locale di persone potenzialmente pericolose, quanto, piuttosto, quella spiccatamente preventiva d’impedire, tramite la chiusura temporanea del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale, ragion per cui si ha riguardo esclusivamente all'obiettiva esigenza di tutelare l’ordine e la sicurezza dei cittadini, anche a prescindere da ogni personale responsabilità dell’esercente'".
Nel caso di specie, si legge ancora nella sentenza, "il provvedimento di sospensione si fonda su solide basi: nel locale della società ricorrente, a seguito di controlli effettuati per un semestre nell’anno 2019, sono stati rinvenuti 21 soggetti pregiudicati per reati gravi; in precedenza nello stesso locale erano accaduti fatti indicativi della presenza di soggetti socialmente pericolosi; i gravi episodi criminosi accaduti negli anni 2017 e 2018 vanno considerati in sinergia con i controlli eseguiti nell’anno 2019 all’esito dei quali è stata accertata la frequentazione della sala giochi da parte di soggetti gravati da gravi precedenti penali e di polizia".
Infine, per giudici non "possono rinvenirsi problemi di 'attualità' tenuto conto del breve intervallo di tempo trascorso tra i controlli e l’adozione del provvedimento di sospensione dell’esercizio dell’attività commerciale", risalente agli inizi di novembre del 2019.