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Scommesse e match fixing, la Convenzione di Macolin 'compie' 10 anni

23 maggio 2024 - 12:20

A dieci anni dalla firma per la Convenzione di Macolin contro il match fixing è tempo di tirare le somme: fra i 41 Paesi che l'hanno firmata c'è anche l'Italia.

Scritto da Redazione
© Sincerely Media / Unsplash

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Sono ormai passati 10 anni anni esatti da quando i ministri dello sport del Consiglio d'Europa hanno varato la convenzione internazionale contro la manipolazione delle competizioni sportive, passata poi alla storia come “Convenzione di Macolin”, dal nome della città svizzera in cui è stata firmata.

In occasione di tale anniversario, il comitato di esperti costituito per l'attuazione della convenzione si è riunito nella sua sede costitutiva presso l'Ufspo - Ufficio federale dello sport della Confederazione svizzera.

Durante l'incontro Matthias Remund, direttore dell'Ufspo, ha ringraziato a nome di tutta la comunità internazionale i membri per il lavoro svolto e l'impegno profuso a favore di competizioni leali e dell'integrità dello sport.

La manipolazione delle competizioni sportive, che nella maggior parte dei casi si verifica al fine di ottenere profitti illeciti da scommesse, provoca gravi danni. Di fronte al crescente volume di scommesse illegali su scala mondiale è apparso evidente che né le organizzazioni sportive né i singoli Stati sono in grado di contrastare efficacemente questo fenomeno.

In questi 10 anni, la Convenzione è stata sottoscritta complessivamente da 41 Paesi, tra cui Australia e Marocco oltre agli Stati europei. Si tratta di un segnale politico tramite il quale questi Paesi sottolineano la loro adesione agli obiettivi della Convenzione. Nove di essi hanno compiuto un ulteriore passo in avanti ratificandola, impegnandosi così a emanare norme penali incisive e a fornire mutua assistenza giudiziaria. Tra i loro compiti rientra anche la promozione della cooperazione tra le autorità nazionali e internazionali, gli operatori di scommesse e le organizzazioni sportive a livello di lotta contro le pratiche fraudolente. Diversi Paesi hanno già potuto beneficiare della suddetta cooperazione in casi eclatanti di manipolazione delle competizioni sportive.

In genere, per autorizzare la ratifica è necessaria la decisione del Parlamento. Oltre alla Svizzera, anche la Grecia, l'Italia e il Portogallo hanno compiuto questo passo, seguiti più di recente dalla Francia.

 

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