Amusement, gli operatori: 'Portiamo il caso alla Commissione Ue'
Se ne parla a Enada Roma al convegno 'Amusement: iniziative e proposte per il rilancio del divertimento puro in Italia'
"Lo stato dell'arte del settore del puro intrattenimento è di crisi e va rifondato dal punto di vista della fiscalità, non ci si deve basare solo sul gettito, creando una serie di norme che consolidino il mercato", afferma Raffaele Curcio, presidente Sapar, in occasione del convegno 'Amusement: iniziative e proposte per il rilancio del divertimento puro in Italia', a Enada Roma.
MERCATO FERMO - Secondo Curcio "nostro compito è quello di cercare di iniziare un percorso portando dei progetti fondati alle istituzione che contemplino sia i videogiochi che le ticket redemption. Ci siamo offerti di partecipare a un tavolo di confronto con i Monopoli, cercando di ripartire per un percorso comune per rilanciare il settore dei videogiochi, lasciando da parte la fiscalità. Finito il percorso di consolidamento del settore, con una nuova produttività per gli operatori e una appetibilità per i consumatori, si può tornare a parlare di fiscalità. Il mercato oggi è completamente fermo, con grosse sale giochi in crisi. I criteri di omologazione delle macchine sono obsoleti e non viene rispettata la normativa sui servizi di matrice europea. E' un settore abbandonato dal punto di vista normativo".
NO A RISERVA DI STATO - Roberto Marai di Farogames aggiunge: "Il gioco di puro intrattenimento a mio avviso non deve essere più riserva di Stato, ma deve essere libero come accade nel resto del mondo". Eduardo Antoja di Euromat sottolinea: "Dopo il 2006, è stato stabilito dalla direttiva del Parlamento Ue la garanzia della libera prestazione dei servizi per questi giochi di puro intrattenimento. E' una forma di commercio, quindi, non è gioco d'azzardo. In Spagna, dove il gioco è regolarizzato nelle singole regioni, il gioco di puro intrattenimento è considerato come libera circolazione di merci e servizi. Questo tranne in Catalogna e Galizia, dove il caso è stato portato di fronte alla Commissione Ue. Stessa cosa si deve fare in Italia. Quindi siamo pronti a sostenere Sapar in questa 'battaglia'".
L'AMUSEMENT VIVE - Paolo Dalla Pria, presidente di Sapar Servizi, conclude affermando che "l'amusement esiste e vive e quello che dobbiamo fare è uscire dal controllo dei Monopoli di Stato. Dobbiamo portare avanti una legge europea per il rilancio del settore e cambiare le regole delle omologazioni che sono un freno per l'innovazione di questo comparto del gioco".