Esport, Breton (Ue): 'Valutare compatibilità norme italiane'
Il commissario per il mercato interno Ue, Breton, risponde all'interrogazione di Fidanza (Ecr) sulla regolamentazione degli esport, verrà valuta compatibilità delle norme italiane con il Tfue e direttiva sui servizi.
“Non esiste un progetto legislativo a livello comunitario per l'armonizzazione delle norme nazionali sull'offerta di sport virtuali. Tuttavia, nella misura in cui l'attività in questione non rientri nell'esclusione per il gioco d'azzardo di cui all'articolo 2, paragrafo 2, della direttiva 2006/123/Ce sui servizi nel mercato interno, le disposizioni pertinenti della direttiva si applicano anche a tale attività. In ogni caso, la Commissione ricorda che le materie escluse dal campo di applicazione della direttiva restano integralmente soggette agli articoli 49 e 56 del trattato sul funzionamento dell'Ue (Tfue) sulla libertà di stabilimento e sulla libera prestazione dei servizi”.
Queste le parole con cui Thierry Breton, commissario per il Mercato interno, risponde a nome della Commissione europea all'interrogazione a risposta scritta presentata dall'europarlamentare Carlo Fidanza (Ecr) con l'obiettivo di uniformare la disciplina degli esport e garantire ai gestori italiani del settore un’equa concorrenza.