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Baretta: 'No a scomparsa gestori, ma serve nuova strategia'

31 maggio 2017 - 09:55

Il sottosegretario Baretta risponde ad alcune questioni sollevate dagli operatori sui social e ribadisce la necessità di migliori normative e ancora maggiori controlli.

Scritto da Redazione
Baretta: 'No a scomparsa gestori, ma serve nuova strategia'

“L'abbassamento del payout è stato chiesto dai gestori proprio per compensare l'aumento del Preu”. Lo afferma il sottosegretario all'Economia, con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, rispondendo sulla sua pagina Facebook ad alcuni operatori in merito alla riforma dei giochi e alla riduzione delle slot machine prevista dalla Manovra Bis.
“Non è automatico che la riduzione delle slot produca lo spostamento dei giocatori verso le Vlt (sulle quali prevediamo una limitazione a 100 euro dell'inserimento di banconote), che non sono disponibili alla stessa stregua delle slot, le quali, non dimentichiamolo, si riducono del 30 percento ed il 70 percento resta a disposizione dei giocatori. Semmai lo spostamento da temere di più, ma che sta avvenendo comunque, è verso l'online, che si riesce a controllare meno; soprattutto quello illegale (6000 siti oscurati dalla Gdf lo scorso anno!). Servono migliori normative e ancora maggiori controlli”, prosegue Baretta.
Sugli altri giochi “ho detto più volte e scritto nel documento in discussione in Conferenza che ci saranno regole nuove che bisogna definire. Tra gratta e vinci, lotto, scommesse sportive (e all'interno tra queste) ci sono differenze. È un lavoro che non è stato fatto in passato e che io intendo fare, ma che necessita di tempo. Si è deciso di cominciare dalle slot perché sono le più numerose e le più diffuse nel territorio”, aggunge.
Per quanto riguarda il proibizionismo “nemmeno il liberismo è la soluzione. Ci vogliono regole e nel settore del gioco, per colpa di tutti, ma prima di altri della politica che ha aspettato troppo ad intervenire, c'è confusione. Mancano regole nazionali adeguate a gestire la notevole crescita del volume di gioco e della trasformazione dei giochi che c'è stata in questi ultimi anni. Troppe regole locali (distanze, orari) diverse da Comune a Comune”.

Inoltre per Baretta “non è una questione di 'mini casinò', è che, visto il clima del dibattito pubblico, che certamente non è favorevole al settore, e vista la evoluzione tecnologica (quei...totem), solo una offerta ridotta e più qualificata salverà il gioco legale e, quindi, anche il settore. Si passerà attraverso una riorganizzazione - ci sono problemi che dovremo gestire - che dovrà comportare anche una diversa visione della filiera... ma - e questo lo dico a coloro che mi ricordano che sono stato sindacalista - proprio la esperienza di tante trattative su settori in crisi, per salvare lavoro e produzione, mi fanno dire che o si guarda avanti e ci si riorganizza, gestendo i problemi, pensando a nuovi modi di stare nel mercato, o si scompare. Io non penso affatto che i gestori debbano scomparire, ma penso che può succedere se non si vede che serve una diversa strategia. Ho detto più volte, attirandomi critiche da entrambi, che ci sono troppi concessionari e troppi gestori, soprattutto questi ultimi frantumati ed in concorrenza a volte spietata tra loro, con una separazione di ruoli troppo netta dai concessionari e con regole di rapporto poco codificate. È questo semmai che favorisce, davvero, non genericamente le 'lobby', ma alcune - poche e ben robuste - lobby! Quello che penso – in buona fede - è che se lasciamo le cose come stanno vinceranno il proibizionismo, i pochi giganti e la illegalità”.  

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