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Cds: 'Sì a limiti gioco Torino, congruenti con tutela salute'

23 luglio 2018 - 10:55

Per il Consiglio di Stato l'ordinanza del Comune di Torino che limita gli orari del gioco è congruente e proporzionata con la tutela della salute dei cittadini.

Scritto da Fm
Cds: 'Sì a limiti gioco Torino, congruenti con tutela salute'

"Proprio gli studi e i rilievi effettuati dalle Autorità sanitarie preposte alla cura delle ludopatie, indicati in precedenza, dimostrano la perfetta congruenza dell’intervento dell’Amministrazione a tutela della salute dei cittadini effettuati con l’ordinanza impugnata, che si presenta, sotto questo profilo, perfettamente proporzionata agli obiettivi e ai contrapposti interessi di tipo economico opposti dalla parte appellante e dall’interveniente. Avendo effettuato un rigoroso e doveroso bilanciamento degli opposti interessi (in sintesi: tra i beni primari della salute dei cittadini e gli interessi economici delle sale giochi), la dedotta violazione del principio di proporzionalità per 'l’omessa considerazione della diversa incidenza del provvedimento sui cosiddetti esercizi primari (id est, le sale dedicate, quale quella dell’appellante) rispetto agli esercizi c.d. secondari o generalisti' è priva di consistenza".

Questa una delle motivazioni con cui il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi avanzati da alcune società di gioco contro l'ordinanza con cui il Comune di Torino ha limitato gli orari delle attività di gioco.


Secondo i giudici "l’Amministrazione ha realizzato un ragionevole contemperamento degli interessi economici degli imprenditori del settore con l’interesse pubblico a prevenire e contrastare i fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo, non essendo revocabile in dubbio che un’illimitata o incontrollata possibilità di accesso al gioco accresca il rischio di diffusione di fenomeni di dipendenza, con conseguenze pregiudizievoli sia sulla vita personale e familiare dei cittadini, che a carico del servizio sanitario e dei servizi sociali, chiamati a contrastare patologie e situazioni di disagio connesse alle ludopatie (cfr. Consiglio di Stato, sez. V, 13 giugno 2016, n. 2519)".
 

A supporto dell'ordinanza, ricorda il Consiglio di Stato, ci sono i dati forniti dall’Asl TO3 per cui, “…nel passaggio dall’anno 2015 all’anno 2016 (anno di prima applicazione su vasta scala – nel secondo semestre – di provvedimenti ordinativi comunali di limitazione degli orari di funzionamento degli apparecchi con accensione limitata su quasi tutto il territorio aziendale alle fasce orarie 14-18 e 20-24) la percentuale dei soggetti di età inferiore a 25 anni e/o superiore ai 60 (i soggetti per la cui protezione era stato disposto dalle Amministrazioni comunali adempienti lo spegnimento degli apparecchi al mattino) presi in carico per la prima volta ai servizi è scesa dal 28 percento al 21 percento; tale riduzione è avvenuta interamente nella fascia dei soggetti ultrasessantenni dove la percentuale sul totale dei casi incidenti è scesa dal 25 percento al 17 percento”.
 
 
L’Amministrazione comunale, peraltro, "nell’adottare il provvedimento gravato, ha tenuto conto del numero elevato (circa 180) di sale dedicate presenti sul territorio comunale e dei numerosissimi esercizi generalisti dotati di apparecchi ex art. 110, co. 6, Tulps (circa 3.000)".
 

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