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Agcai: 'Sottosegretario Villarosa tuteli le aziende italiane di gestione'

04 aprile 2019 - 08:13

L'associazione Agcai auspica che il sottosegretario ai giochi Alessio Villarosa porti il cambiamento nel settore apparecchi di intrattenimento e tuteli le aziende italiane di gestione.

Scritto da Redazione
Agcai: 'Sottosegretario Villarosa tuteli le aziende italiane di gestione'

"Nell'augurare un buon lavoro al nuovo sottosegretario Alessio Villarosa, ci auguriamo che il settore degli apparecchi di intrattenimento per locali pubblici comma 6a venga riportato alle regole iniziali del 2004, quando il sistema si basava sul contigentamento degli apparecchi che ne prevedeva un numero massimo per ogni locale pubblico, quando sono nate, previo accreditamento da parte dei Monopoli le 5.000 aziende di gestione di apparecchi di abilità e intrattenimento tutte italiane ed è stata data loro la possibilità di richiedere un nulla osta autorizzatorio ad Adm previa la scelta di un concessionario di rete al quale poi doveva essere collegato l'apparecchio dopo aver stipulato un contratto privato”. Lo afferma l'associazione Agcai, in riferimento all'attribuzione della delega ai giochi al sottosegretario al Mef Villarosa.

Agcai critica la politica del Pd che “ha cambiato le regole” e “messo a dura prova le aziende di gestione, con norme e circolari che avevano (e hanno ) l'obiettivo di regalare il mercato alle multinazionali” e ritiene che “la legge di stabilità del 2016 di fatto aveva l'obiettivo di consegnare il mercato ai concessionari”.
Secondo l'associazione, a seguito di questa norma Adm il 12 aprile 2016 emanava una circolare che “fece convogliare in un basket tutti gli apparecchi che giacevano in magazzino, e che prevedeva però che tutti i titoli autorizzatori degli apparecchi dismessi invece di farli convogliare direttamente nel basket, li faceva trattenere per 30 giorni dal concessionario di riferimento e solo dopo questi 30 giorni se il concessionario non li avesse collegati venivano restituiti”. Inoltre, “con la riduzione del 35 per cento degli apparecchi avvenuta in un periodo di assenza di un punto di riferimento politico (da un anno e mezzo che si è senza un sottosegretario con delega ai giochi ) i concessionari ne hanno approfittato e hanno trovato il modo attraverso l'arma del recesso contrattuale purtroppo previsto nel contratto privato, di accaparrarsi fette di mercato sapendo che i gestori nulla possono fare per cambiare concessionario, cosa permessa invece per anni con il sistema che si basava sul contigentamento degli apparecchi e non sul blocco dei nulla osta. Per meglio illustare tutta questa situazione si è chiesto al nuovo sottosegretario un incontro a breve vista la situazione grave”.

 

 

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