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Società italiana di pediatria: "Il 13% degli adolescenti ha provato il gioco online"

25 settembre 2014 - 10:22

Boom di internet, con un impennata dell'uso dei nuovi social network, grazie alla diffusione degli smartphone - usato dal  93% degli adolescenti per collegarsi - e gioco online in crescita. Con il 13% degli under 14 che ha tentato la sorte almeno una volta. Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria, arrivata quest’anno alla sua sedicesima edizione e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti (1073 maschi – 1034 femmine) frequentanti la classe terza media inferiore.

Scritto da Redazione GiocoNews
Società italiana di pediatria: "Il 13% degli adolescenti ha provato il gioco online"

 

 

Secondo l'indagine, un 'effetto collaterale' della massiccia permanenza in rete degli adolescenti è certamente il gioco online. "La sempre maggior offerta di siti – ormai legali – in cui si gioca utilizzando soldi 'veri' è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi: i quali, a rigore di logica (o quanto meno di legge) non potrebbero accedere fino al compimento della maggiore età. Ciononostante circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora il 17% se si considerano solo i maschi) dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato 'a soldi' (una o più volte), da solo o insieme ad amici. Il 45% sostiene di aver vinto, solo il 13% ammette di aver perso, mentre il 36% non ricorda l’esito economico della/delle esperienza. Il 32% è orientato a ripetere l’esperienza, il 45% a non ripeterla e il 18% non lo sa".

DIVIETI NULLI - Commenta il curatore dell’indagine, Maurizio Tucci: “La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai ‘divieti ai minori’ di cui il web è pieno. Il divieto passa dall’essere totalmente ignorato ad essere (come proprio un tredicenne ha detto in uno dei focus group che realizziamo a corollario dell’indagine quantitativa) ‘una traccia da seguire’. Dall’altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull’identità. I meccanismi di accesso al gioco on-line, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiches di 'benvenuto', ed i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è difficile, anche per un minorenne, magari grazie ad un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco”.

 

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